Rassegna stampa

White punta tutto sull’innovazione

di Luca Davi

Bando ai faretti e agli stendini. E spazio invece agli specchi, ai muri laccati, a materiali speciali come gomme piacevoli al tatto che ricoprono interamente tutte le aree espositive. Ecco il White 2007, il salone italiano della moda d’avanguardia che ha aperto ieri nell’ex spazio industriale SuperStudioPiù di via Tortona, a Milano, dove resterà fino a domenica 25. Tornato al 100 per cento – dopo tre edizioni firmate Pitti Immagine – nelle mani del suo creatore, Massimiliano Bizzi.

Ricerca negli allestimenti, da sempre nel dna di una manifestazione che ha fatto delle invenzioni espositive uno dei suoi punti di forza. Ma il White di quest’anno vuol dire anche ricerca anche nella selezione degli espositori, spiriti creativi provenienti da tutto il mondo, alcuni dei quali si avvicineranno per la prima volta ad un salone della moda.

Rinnovato rispetto alle edizioni precedenti, grazie a uno studio preparatorio durato 5 mesi e un investimento di un paio di milioni di euro, il salone dell’avanguardia prova a smarcarsi. «Abbiamo voluto concentrare l’attenzione sul visitatore, dandogli spazio, preservandolo dalle pressioni degli espositori», spiega Massimiliano Bizzi, 37 anni, imprenditore con un’azienda d’abbigliamento con base a Bologna. Per questo, abbandonata l’idea del percorso obbligato – che aveva marchiato a fuoco la fiera milanese negli anni, rendendola un unicum nel suo genere -, quest’anno il salone milanese sceglie una modalità espositiva non convenzionale.

«Un tunnel nero lungo 130 metri accoglierà i buyer e li condurrà in tre sale che ospiteranno le collezioni. Qui i compratori avranno la possibilità di visionare le creazioni e fare affari, ma potranno anche rilassarsi grazie ad aree dedicate solo a loro», spiega Bizzi.

«La cura e l’attenzione per i buyer si avvertirà anche nella selezione dell’offerta – dice l’imprenditore -. Gli espositori non saranno più suddivisi per merceologia di prodotto ma per classificazione di buyer, tanto che in alcune aree i visitatori potranno entrare solo su invito». Oltre a 130 espositori, troveranno collocazione nella fiera marchi che per la prima volta si avvicinano a un salone della moda. Griffe delle calzature di fama mondiale come Balenciaga e Masion Martin Margiela, Sigerson Morrison o Angelo Figus, Af Vandervost o Nicole Brundage saranno concentrati in una sorta di salone nel salone. All’interno di quelle che erano le cantine dell’ex spazio industriale SuperStudio poi, stilisti d’avanguardia presenteranno le loro collezioni. «Ci saranno nomi importanti come Guidi o Forne D’Expression, Label Under Construction, Sak e Victim», aggiunge Bizzi.

Tutt’attorno, e per tutta la durata della manifestazione, sarà possibile anche vedere al lavoro alcuni tra i più importanti giovani designer al mondo: Jens Laugesen, Marios Schwab e Richard Nicoll. «Ad ognuno di loro metteremo a disposizione una sala da 400 metri quadrati e 12 ore di tempo: all’interno di questo spazio indipendente potranno esprimere la loro creatività e, contemporaneamente, vendere la propria collezione autunno-inverno 2007-2008». Novemila i buyer attesi per l’edizione di quest’anno di White, un salone "anomalo", che a partire dal 2000 si è imposto come punto di incontro e scambio per i giovani artisti e che ora punta a diventare vetrina esclusiva di nuovi e selezionatissimi marchi.

www.whiteshow.it

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