
Vicenza e Verona bussano a Padova
(ma. sm.) Non lascia, e se necessario raddoppia. Beh, raddoppiare forse no, ma qualche milionata in più le Fiere di Vicenza e Verona potrebbero metterlo sul piatto di PadovaFiere. Sempre che quest’ultima si degnasse di ricevere i due pretendenti. Questo è il succo della lettera che Manuela Dal Lago e Luigi Castelletti, presidente delle fiere di Vicenza e Verona, hanno inviato ai proprietari di PadovaFiere (Comune, Provincia e Camera di commercio), oltre che al suo direttore, Ferruccio Macola e, per conoscenza, al presidente della Regione, Giancarlo Galan. La questione è semplice e complicata nello stesso tempo. Semplice, perché ci sono due cordate concorrenti all’acquisto del 75 per cento del capitale dell’ente patavino: da un lato il gruppo francese Gl Events, spalleggiato da alcuni imprenditori veneti, dall’altro le fiere citate, aiutate da Banca popolare di Vicenza, Banco popolare di Verona, Antonveneta e Veneto sviluppo, la finanziaria della regione. Vince chi offre di più, verrebbe da dire. In realtà è più complesso di quel che sembra, perché Galan ha fatto chiaramente intendere ai politici padovani, da cui dipende l’esito della gara, che occorre tener conto anche di altri parametri. Tradotto in soldoni: il Veneto deve fare squadra e i francesi non devono passare. Solo questa sarebbe una scelta lungimirante. Intanto filtrano le indiscrezioni sull’effettiva entità delle due offerte: per la precisione, Gl Events avrebbe destinato 14 milioni di euro nell’avventura industrial-finanziaria, mentre le Fiere venete sarebbero arrivate a quota 11 milioni. È anche per questo, ma non solo, che Macola avrebbe definito la proposta transalpina decisamente migliore. Certo, 14 milioni sono meglio di 11, direbbe Catalano. Ma oltre ai soldi, secondo Macola occorre tenere conto che i francesi consentirebbero l’effettiva privatizzazione di PadovaFiere, mentre l’arrivo di Vicenza e Verona, due enti pubblici, farebbe tornare indietro le lancette della spa patavina. Galan, spalleggiato da Massimo Calearo e Gianni Zonin, per citare due rappresentanti del mondo dell’industria e del credito, non nega che la soluzione veneta è pubblica, ma ritiene che la logica del fare squadra, a favore della regione che rappresenta, sia di gran lunga più importante di tutte le altre considerazioni. Con la lettera firmata da Dal Lago e Castelletti si chiede chiarezza ai proprietari di PadovaFiere, che dovranno dirimere la matassa del futuro.