
«Via gli ostacoli dalla crescita della Fiera»
«Da qualche tempo assistiamo a polemiche ricorrenti sulla Fiera, sul suo futuro e sulle sue alleanze. Ma è un argomento troppo importante per la città. Credo che se ne dovrebbe discutere, con grande ampiezza, in una sede aperta a tutte le realtà interessate». Silvia Noè, consigliere comunale de La tua Bologna e presidente regionale Confapi, non ci sta ad assistere in silenzio a uno stillicidio di voci e interventi che parlano di progetti di fusione con Rimini e Roma e di timori di emigrazioni di fiere importanti verso Milano. Ieri ha affrontato il tema in consiglio comunale, durante il dibattito sul programma di mandato. Che fare? «Dobbiamo centrare l’attenzione sulla nostra più grande azienda, che è la Fiera, o meglio BolognaFiere». Altrimenti che succede? « Avanti di questo passo si rischia di indebolirla, di isolarla e di perderla». A chi è diretto l’appello? «Al sindaco Cofferati». Cosa deve fare? «Deve convocare al più presto un incontro con tutte le forze politiche e sociali della città per affrontare tutti i problemi che concorrono ad ostacolare la crescita della Fiera». Quali sono questi scogli? «Parlo del futuro societario, ma anche della disponibilità di parcheggi, dell’alto costo degli alberghi e dei ristoranti, del soffocamento urbanistico di una città che cresce intorno al quartiere e alle notizie recenti che ci dicono di un costante affievolirsi dell’attività convegnistica». Come giudica il processo di privatizzazione? «Non mi trova d’accordo, ma ciò nonostante auspico uno sbocco naturale nella quotazione in Borsa. Ma questo progetto richiede che la Fiera abbia più forza e diventi una società attraente per i risparmiatori e non sia soggetta alle convenienze e alle simpatie delle forze politiche». E le possibili alleanze citate anche dal segretario Ds, Salvatore Caronna? «Ora la questione non è se fare l’alleanza con Rimini o Roma, ma contrastare la concorrenza di Milano, che a breve avrà una struttura poderosa e susciterà gli interessi di molte rassegne che si mostrano indecise sulle scelte future».