Rassegna stampa

VeronaMentre in Italia inizia …

Verona Mentre in Italia inizia la vendemmia, la Fiera di Verona semina nei nuovi mercati. Il 26 ottobre a Miami, il 28 ottobre a San Francisco e quindi dal 24 al 26 novembre a Shanghai il Vinitaly presenterà i prodotti degli operatori veneti e italiani su due mercati più potenti del mondo in una passerella già positivamente collaudata lo scorso anno. Dopo il successo di Vinitaly Moscow dello scorso giugno, che ha riunito a Mosca oltre seicento operatori del settore, la manifestazione di Veronafiere sta definendo gli ultimi dettagli per gli appuntamenti autunnali negli Stati Uniti ed in Cina.Nelle due metropoli statunitensi si svolgerà la seconda edizione di Vinitaly US Tour, iniziativa che mette in contatto le aziende italiane con i principali importatori e distributori di vini d’oltre oceano. Al Biltmore Hotel di Miami e al Palace Hotel di San Francisco è in programma una serie di seminari tecnici, workshop e degustazioni, organizzati in collaborazione con la Society of Wine Educators (SWE) e con Wine & Spirits Magazine, a cui saranno presenti un migliaio di invitati tra importatori, retailer, ristoratori, giornalisti della stampa specializzata e opinion leader. «Il nostro obiettivo – ha spiegato presentando la manifestazione Luigi Castelletti, presidente di Veronafiere – è di offrire, grazie alla forza del nostro marchio, nuove occasioni promozionali e di vendita, in un mercato che rappresenta ormai la principale piazza di riferimento per il nostro export». Nonostante la flessione registrata dalle esportazioni nazionali (diminuite del 9,3\% in quantità nel periodo gennaio- maggio, rispetto allo stesso arco di tempo del 2003, ma aumentate del 2,9\% in valore) gli Stati Uniti – è stato rilevato – rimangono uno sbocco fondamentale per il vino italiano, che detiene, con oltre il 32\% in quantità ed il 31,5\% in valore, la più elevata quota di mercato. «Siamo un punto di riferimento per il consumatore americano – ha proseguito Castelletti – ma nello stesso tempo sappiamo che circa 240 milioni di americani non consumano vino. Dobbiamo raggiungere questa sterminata platea di potenziali acquirenti e Vinitaly US Tour rappresenta per le nostre imprese, in tal senso, un importante strumento di penetrazione». Dal 24 al 26 novembre, a Shanghai, uno dei centri a maggiore tasso di sviluppo del mondo, dove Veronafiere ritorna dopo le edizioni del ’98 e del 2002 (le altre furono a Pechino nel ’99, 2000 e 2001), è invece in calendario Vinitaly China, un evento all’interno del quale verranno proposti wine-tasting e laboratori di cucina in grado di suggerire gli abbinamenti più appropriati tra i loro piatti tipici ed il vino italiano. «Saranno presenti alcuni tra i più prestigiosi marchi del panorama vinicolo italiano – ha osservato a sua volta Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere – perché la Cina è uno dei più interessanti mercati del futuro. Si stima che il sette per cento di consumatori abbiano già un reddito paragonabile a quello degli occidentali. I dati evidenziano un’ importazione di vini non superiore ai 400 mila ettolitri e si calcola che entro la fine di questo decennio l’incremento sarà di altre dieci volte. Una tendenza alla crescita, che ricalca quella del Giappone negli anni scorsi, che coinvolgerà probabilmente più di 100 milioni di cinesi».

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