Rassegna stampa

Verona in utile da un triennio

Un calendario più ricco di eventi, una spinta più forte all’internazionalizzazione e investimenti milionari per ampliare la superficie espositiva. Una strategia che guarda decisamente al futuro – tra l’altro, quest’anno la fiera presenterà il business plan per il prossimo triennio – ma che punta a raccogliere i primi frutti già nel 2012, un anno che si annuncia non privo di difficoltà per il sistema fieristico nazionale. «Ma il nostro bilancio previsionale – afferma Ettore Riello, presidente di Veronafiere – basato su una strategia rivelatasi fino a oggi vincente, evidenzia note positive. Ci aspettiamo di attestarci su un fatturato in linea con gli ultimi esercizi, mantenendo costanti Mol e utile netto».
E non è cosa da poco, visto che il 2011 – anno a due volti per l’economia nazionale – si è chiuso per il terzo anno consecutivo in utile. Il giro d’affari è salito a 84 milioni (+1% sul 2009), il Mol ha raggiunto i 12,1 milioni e l’utile si è assestato a 1,6 milioni. Ma soprattutto Veronafiere è stata l’unica, tra i big nazionali, a incrementare la quota di mercato, passata dal 12,5 al 16,6 per cento. «Questo – prosegue Riello – grazie alla capacità di innovare e all’attenta gestione delle risorse, e nonostante il numero inferiore di manifestazioni realizzate, circa 50 sulle 60 del 2009, per via delle edizioni biennali o triennali». Eventi che hanno saputo intercettare 1,2 milioni di visitatori (il 13,8% stranieri, con punte del 25% nelle rassegne internazionali) e 14mila espositori (il 20% provenienti dall’estero).
«Quest’anno daremo il via alla seconda fase di sviluppo sui mercati esteri – spiega il direttore generale, Giovanni Mantovani – soprattutto su quelli a maggior tasso di crescita. È da 15 anni che organizziamo iniziative all’estero; ma oggi gli andamenti del mercato e lo scenario globale ci inducono a razionalizzare e a radicarci nelle aree geo-economiche più sensibili al made in Italy nei settori agricolo-alimentare e del building».
Bussola orientata, dunque, su Brasile, Cina e Usa. E sul l’India, dove il mercato fieristico cresce del 50% ogni anno e dove la fiera scaligera inizierà a operare attraverso la controllata Veronafiere Lems India Private Limited, organizzando e promuovendo manifestazioni fieristiche, convegni e workshop B2B. Quest’anno l’azione si concentrerà sui prodotti e le tecnologie agricole, l’arredamento, i rivestimenti per l’edilizia e i materiali da costruzione.
Il 2012 sarà contraddistinto anche da una ridefinizione della compagine societaria (il Comune ha già venduto circa il 20% delle quote, al Banco Popolare di Vicenza, Cattolica Assicurazioni e alla Cdc di Verona, che sale così al 12,5%) e da investimenti da 10 milioni, rivolti in gran parte a portare a quota 150mila metri quadrati la superficie espositiva, con un nuovo padiglione. E da un calendario ricco di importanti ritorni – oltre a Marmomacc, Fieracavalli e Abitare il tempo 100% Project, la biennale Fieragricola ed Eurocarne, a fine maggio – e nuove scommesse, come Classical Music World e Metef Foundeg, dedicata all’alluminio, metalli tecnologici e macchine per le fonderie.
Tutti i fari sono però puntati su Vinitaly, che riserverà alcune sorprese: cambierà giorni (25-28 marzo) e, in parte, pelle: «Con le nuove date – conclude Mantovani – abbiamo voluto accogliere le aspettative degli espositori, così da favorire l’accesso degli operatori professionali, in particolare quelli internazionali dell’hotellerie, ristorazione e catering, che avranno più giorni di rassegna per incontrare le aziende espositrici. Ma manterremo grande attenzione anche nei confronti dei consumatori e degli appassionati, in primis con la novità di OperaWine: un intenso programma di iniziative ed eventi per valorizzare i vini italiani».
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I NUMERI

84
Fatturato in aumento

Nel 2011 il fatturato di Veronafiere è cresciuto dell’1% rispetto al 2009, quando pure erano in calendario una decina di eventi in più.

16,6%
Il record
La fiera di Verona, l’anno scorso, è stata l’unica tra le principali fiere italiane a registrare una crescita della quota di mercato. L’aumento è stato di 4 punti percentuali.

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