Rassegna stampa

Valore aggiunto da record ma i lavori sono in ritardo

Sono passati quasi dieci mesi dall’assegnazione dell’Expo 2015 a Milano e poco è stato fatto. In questo periodo si sono accumulati soprattutto ritardi sulla tabella di marcia. Sette anni, ripetevano gli stessi protagonisti istituzionali in primavera, sembrano tanti, ma in realtà sono pochi per arrivare preparati all’evento.
Alla prima riunione della Soge, la società che dovrà realizzare e gestire l’evento, lo scorso mese di dicembre si è preso atto che si è in ritardo e che occorre rivedere la tabella di marcia, ma – è cronaca di questi giorni – la situazione sembra ingarbugiliarsi anziché risolversi.
Nel dossier di candidatura si prevedono ricavi operativi – e costi di pari importo, strettamente legati ai sei mesi di manifestazioni – per 892 milioni di euro. I benefici per il territorio, però, saranno altri: i 4,1 miliardi necessari per le opere strettamente connesse all’evento determineranno un valore aggiunto per 3,7 miliardi e una produzione totale di 7,2 miliardi. Se a ciò si aggiungono le grandi infrastrutture a livello regionale (tra cui ad esempio Pedemontana e Brebemi) si arriva a 15 miliardi di investimenti e altrettanti di valore aggiunto. Dal punto di vista occupazionale, è stato stimato il fabbisogno di 70mila posti di lavoro dal 2008 al 2015 per il solo Expo destinati a diventare ben 270mila includendo tutte le opere connesse. Secondo quanto stimato dalla Camera di commercio di Monza e Brianza, poi, nel turismo Venezia avrà benefici per 421 milionidi euro, Firenze per 223, Roma per 540.
L’attuale congiuntura rischia però di mettere a dura prova le elaborazioni degli impegni finanziari contenute nel dossier di candidatura. Il 28% degli importi necessari per la realizzazione delle infrastrutture strettamente collegate al sito, pari a 891 milioni, dovrebbe arrivare da privati. Una quota calcolata, a suo tempo, tenendo conto di quanto avvenuto per altri interventi infrastrutturali. Tuttavia le mutate condizioni economico-finanziarie rischiano di togliere appetibilità all’operazione dal punto di vista dei privati. Una situazione che in parte si sta già riscontrando per altri grandi interventi a livello regionale: la gara per la concessione della Tangenziale est esterna Milano) lo scorso novembre è andata deserta e l’opera è stata assegnata al soggetto promotore; per Pedemontana si sta pensando di modificare il rapporto tra debito ed equity nonché il sistema di pedaggio; più in generale c’è la consapevolezza che si deve riuscire a offrire rendimenti interessanti per attrarre i privati.
L’evento vuole dimostrare che è possibile garantire oggi sicurezza alimentare e sviluppo sostenibile per tutto il genere umano. Un risultato da raggiungere tramite l’utilizzo di nuove tecnologie e conoscenze scientifiche. A livello internazionale il tema dell’esposizione universale milanese è correlato alla Millennium campaign delle Nazioni Unite che punta a dimezzare la fame e la povertà nel mondo entro il 2015. Un percorso già iniziato: l’organizzazione ha avviato 480 progetti che comportano la messa a punto di piani di sviluppo e che verranno realizzati entro il 2015 in 90 Paesi.
M. Pri.

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