
Vale 10 milioni la produzione locale di miele
CUNEO – Un piccolo paese al confine tra Piemonte e Liguria si prepara a un’invasione di dolcezza: Montezemolo, 305 abitanti sul confine tra Cuneese e Savonese, da venerdì 30 giugno a domenica 2 luglio ospita la 27/ma Fiera regionale del miele. "Fiori" all’occhiello quest’anno sono l’assemblea nazionale delle Città del Miele e il lancio della prima "mieloteca d’Italia", riconoscimento del ruolo acquisito da questo prodotto su un territorio che ha trasformato la marginalità in opportunità.
In Piemonte la mielicoltura "vale" almeno 10,2 milioni, conteggiando 3 euro/kg su una produzione media di 30 kg per ciascuna delle 113.325 arnie (censimento alveari al 31 dicembre 2005). Gli apicoltori sono 3.184, di cui 434 in provincia di Cuneo con 26.913 alveari. «Il giro d’affari – precisa Patrizio Michelis, membro del comitato tecnico delle Città del Miele – in Piemonte si può calcolare da dieci a venti volte superiore rispetto al valore alla produzione, se si considera la ricaduta commerciale non solo del miele ma anche di propoli, cera e altri prodotti». Il piccolo Comune di Montezemolo si è ricavato uno spazio di prim’ordine nel comparto, tanto che è stato coinvolto (su segnalazione di apicoltori da tutta Italia) nel progetto nazionale delle Città del Miele, un circuito di 37 Comuni, di cui sette piemontesi, e due Comunità montane (Valli Mongia Cevetta-Langa cebana e Valle Ossola) che hanno scommesso su questo prodotto. In questa zona tra Piemonte e Liguria, poi, le coltivazioni agricole tradizionali ed estensive, con scarso inquinamento e flora spontanea, hanno favorito la qualità del prodotto finale. Interesse e potenziale sono alti, oggi, ma è curioso anche capire come si è affermata questa produzione.
«Il successo del miele – spiega Secondo Robaldo, presidente della Comunità montana del Cebano e già sindaco di Montezemolo – ci è quasi scoppiato tra le mani, perché il nostro territorio ci ha creduto anche quando era il prodotto era poco considerato. Alla fine degli anni Settanta a Montezemolo quasi ogni famiglia aveva un’arnia, con produzioni minime: allora abbiamo pensato di trasformare la fiera dei buoi di inizio luglio, ormai poco significativa, in una festa per appassionati di apicoltura.
Il riscontro è stato buono: nel 1980 abbiamo fondato una cooperativa per raccogliere gli hobbisti, arrivati anche a 300 soci, e siamo partiti con la fiera, che di anno in anno è diventata un punto di riferimento per la veterinaria e per operatori del settore. Da gruppo di acquisto per materiale tecnico, "Gustanatura" iventata cooperativa di conferimento (70 i soci produttori), e oggi gestisce il Centro polifunzionale del miele, con tutte le attrezzature necessarie, oltre ad aver appena lanciato "Adotta un alveare", dopo tre-quattro anni di messa a punto del progetto, con buoni consensi». Un centinaio nel primo mese mese, infatti, gli alveari "adottati": una quota annuale dà diritto a un quantitativo di miele, prodotto nell’apiario del paese e gestito dalla cooperativa, a conduzione biologica e anche con finalità didattiche. Un’idea che sarà al centro della 27/ma Fiera, insieme con il lancio della "mieloteca d’Italia", originale spazio di raccolta e vendita dei mieli di qualità prodotti in tutto il Paese.