
Una nuova legge per il sistema fieristico toscano
22/12/2004 – Una nuova legge per il sistema fieristico toscano. L’ha approvata la giunta su proposta dell’assessore al commercio, turismo, terme e tutela dei consumatori Susanna Cenni ed è in questi giorni all’esame del consiglio. La legge rappresenta l’aggiornamento di una normativa che risale a trent’anni fa. La precedente legge regionale sulle fiere è infatti del 1974. Era quindi indispensabile adeguare la normativa alle nuove e maggiori competenze affidate alle Regioni ed ai cambiamenti intervenuti a livello nazionale. Il taglio della nuova legge è snello e punta a realizzare la massima semplificazione, anche in sintonia con le nuove norme nazionali ed europee. “Uno degli obiettivi ai quali puntiamo – spiega l’assessore al commercio Susanna Cenni – è quello di modernizzare il nostro sistema fieristico, aiutandolo, anche dal punto di vista della normativa, a diventare più competitivo sui mercati e a fronteggiare con nuovi strumenti le sfide della globalizzazione”. Fra le novità del nuovo testo, sintetico ed essenziale, l’attribuzione delle competenze, con l’assegnazione di un ruolo chiave al Comune. Ma la parte più innovativa è la sostituzione della vecchia autorizzazione con una semplice denuncia di inizio di attività, che l’organizzatore di manifestazioni fieristiche deve inviare al Comune, almeno 30 giorni prima dell’inizio della manifestazione. E’ sempre al Comune che si dovrà comunicare, tramite autocertificazione, l’eventuale livello di qualifica territoriale di appartenenza della rassegna, la sussistenza dei requisiti soggettivi e l’idoneità della sede espositiva. Per rafforzare gli elementi di qualità e di garanzia del pubblico, vengono individuati, per la prima volta, requisiti morali e professionali per gli organizzatori, così come è già previsto, in Toscana, per le attività commerciali, in linea con le indicazioni dell’Unione Europea. Limitate le funzioni riservate alla Regione: la redazione e la diffusione del calendario, il coordinamento, il raccordo fra operatori, il monitoraggio, gli incentivi al settore. Semplificazione anche per quanto riguarda le qualifiche territoriali delle rassegne, che vengono ricondotte a tre tipologie (internazionali, nazionali e regionali). I criteri ci riconoscimento sono legati a parametri oggettivi, sulla base del numero e della provenienza dei visitatori. Fra le novità, anche l’individuazione del quartiere fieristico e di aree temporaneamente adibite allo svolgimento di manifestazioni.