Rassegna stampa

Un piano d’emergenza per il rilancio della Fortezza

Un “piano d’emergenza” per gli immobili e conti in equilibrio nel giro di tre anni. Il rilancio di Firenze Fiera passa da un pacchetto d’interventi sulle strutture (Fortezza da Basso, Villa Vittoria, Palazzo degli Affari) e da un cambio di strategia che porterà l’azienda ad avere sempre più il ruolo di organizzatore, piuttosto che di semplice affitta-spazi.
Antonio Brotini, imprenditore del settore calzaturiero (gruppo Pakerson), dallo scorso giugno presidente di Firenze Fiera, ha scritto agli azionisti del polo espositivo (i principali sono Regione Toscana, Provincia, Comune e Camera di commercio di Firenze) per chiedere le risorse necessarie: almeno 18 milioni, indispensabili all’abbattimento e ricostruzione dei padiglioni precari della Fortezza (3 milioni), all’ammodernamento del centro congressuale (10 milioni) e per la messa a norma del Palazzo degli Affari (5 milioni).
Non è il master plan della Fortezza presentato dallo studio Gurrieri nel 2007, e mai realizzato (oggi servirebbero almeno 90 milioni), ma un intervento d’emergenza, appunto, per far ripartire la Fiera. «Dalle istituzioni mi aspetto atti concreti entro l’anno», dice Brotini. «Ben venga il master plan, quando sarà possibile – aggiunge – intanto però servono adeguamenti urgenti, senza i quali non c’è da attendersi una ripresa delle attività e un ritorno dei conti in utile».
Firenze Fiera si avvia chiudere il 2011 con 13,5 milioni di ricavi, in flessione rispetto ai 15 milioni del 2010. La perdita sarà di circa un milione, mentre l’anno scorso il bilancio registrava un guadagno di poche decine di migliaia di euro. «Il peggioramento dei conti è legato essenzialmente alla perdita di alcuni congressi e fiere», puntualizza Brotini, che è fiducioso di riuscire a invertire il trend negativo del polo espositivo fiorentino, in declino da anni. Per questo ha messo mano a un piano industriale che prevede di tornare a un solido pareggio di bilancio nel 2013, quando i ricavi toccheranno quota 17,5 milioni, dopo che già nel 2012 il fatturato sarà risalito a 15,5 milioni.
«Il motore del rilancio, una volta fatti gli investimenti strutturali, sarà la nuova strategia operativa – dice il presidente -. Più congressi e più fiere, oltre al ruolo di organizzatori che vogliamo rafforzare. Vogliamo trovare maggior valore aggiunto nell’attività – continua – e possiamo farlo grazie anche alle professionalità che ci sono all’interno della nostra struttura: abbiamo 43 dipendenti diretti e intendo tutelarli, valorizzandone le capacità e la voglia di fare. A fronte di servizi migliori, aumenteremo anche le tariffe, ma senza penalizzare clienti storici e importanti come Pitti Immagine».
Firenze Fiera lancerà nuove manifestazioni dedicate al giardinaggio e al wellness. Il primo banco di prova sarà la prossima mostra dell’Artigianato, in programma dal 21 al 29 aprile 2012: un appuntamento storico per Firenze, che però ha perso progressivamente appeal. «Rilanceremo la fiera dell’Artigianato, per esempio allungando l’orario d’apertura fino alla mezzanotte – racconta Brotini -. Il nostro obiettivo è quello di riportare i fiorentini alla Fortezza, rendendo gli spazi più accoglienti e le iniziative più interessanti».
Tutto però è legato agli interventi sugli immobili e ai 18 milioni necessari. «Sono fiducioso che le istituzioni facciano la loro parte», commenta il presidente di Firenze Fiera. Che apre la porta al possibile coinvolgimento di qualche investitore esterno: «Chiunque abbia a cuore le sorti della città è benvenuto», commenta Brotini.
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13,5 milioni I ricavi. Quelli attesi nel 2011 sono inferiori rispetto al giro d’affari dell’anno precedente

 

1 milione La perdita. Anche quest’anno il conto economico sarà in rosso, peggiore del dato 2010

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