Rassegna stampa

Un miliardo contro il degrado – A Bologna 5,6 milioni per la zona Fiera

Ammonta a oltre un miliardo l’importo complessivo degli investimenti messi in moto dal 2000 ad oggi dal programma regionale di riqualificazione urbana, per far fronte ai fenomeni di degrado edilizio, ambientale e sociale.
Alla fine degli anni Novanta la Regione decise di affiancare agli interventi puntuali nel settore dell’edilizia residenziale la promozione di programmi complessi per recuperare aree industriali dismesse, quartieri degradati, periferie con scarso pregio urbanistico ed edilizio. Fu questa la missione assegnata alla legge regionale 19/1998 sulla riqualificazione urbana, che ha fatto tesoro anche delle esperienze prodotte con i piani di recupero e i programmi integrati della legge 179/92 e con i Pru promossi dall’allora ministero dei Lavori pubblici nel 1994.
Finora i fondi messi a disposizione con questa legge sono stati di circa 70 milioni, che hanno prodotto un formidabile effetto di leva finanziaria. I Pru sono subito piaciuti ai Comuni, che in 135 hanno risposto ai bandi di finanziamento della Regione. Si sono cimentati con i programmi complessi anche i piccoli Comuni: 99 di quei 135, infatti, hanno meno di 15mila abitanti. Per sopperire allo svantaggio della piccola dimensione, in un numero rilevante di casi essi hanno elaborato dei piani di riqualificazione comprensoriali. D’altra parte a questi programmi è affidato anche il compito di inserire gli interventi in una strategia più complessiva di sviluppo dei contesti urbani.
“Da Piacenza a Rimini le città che hanno avviato il percorso di attuazione dei Pru – sottolinea Pier Antonio Rivola, assessore regionale alla Riqualificazione urbana e alle politiche abitative – hanno definito un’impostazione delle problematiche volta a ricondurre i programmi complessi all’interno di una strategia e di una metodologia unitaria di sviluppo. I Pru hanno permesso di ricercare una più compiuta identità del disegno urbano, inducendo anche le necessarie trasformazioni e mettendo in atto procedure di negoziazione tra soggetti pubblici e privati, basate sull’individuazione di un percorso comune e sulla definizione trasparente delle reciproche convenienze”. La collaborazione pubblico-privato si è rivelata molto proficua: le risorse private costituiscono l’80% degli importi complessivamente investiti.
Le risorse regionali hanno permesso di avviare 60 programmi, promossi da 47 Comuni; il contributo unitario oscilla tra i 300mila euro e i 5,6 milioni (quest’ultima è la cifra assegnata al comune di Bologna per la riqualificazione di aree nelle vicinanze della Fiera). Sono stati finanziati interventi per la realizzazione di abitazioni in locazione o in proprietà, ma oltre un quinto delle risorse è stato impiegato per realizzare interventi infrastrutturali, servizi pubblici, opere di urbanizzazione. Tredici dei programmi finanziati riguardano progetti pilota per la sicurezza urbana, promossi dai capoluoghi di provincia e da altri 3 Comuni di piccola dimensione.
Il bilancio che la Regione trae da queste prime esperienze è molto positivo. Le ragioni le elenca Michele Zanelli, il responsabile del servizio regionale che si occupa della riqualificazione. “Lo scrutinio dei programmi che abbiamo approvato evidenzia che i Comuni, con le iniziative promosse, si sono proposti di insediare funzioni strategiche per realizzare forme di centralità urbana in realtà complesse che altrimenti non sarebbero state in grado di generare un effetto urbano. Ciò ha consentito anche il recupero sociale di quartieri degradati”.

Il piano. La legge regionale 19/1998 sulla riqualificazione urbana ha permesso di avviare finora 60 programmi, promossi da 47 Comuni.
Le risorse. Finora i fondi regionali hanno superato i 68 milioni; quasi 132 milioni sono stati messi a disposizione da enti pubblici locali e circa 800 milioni da investimenti privati. In tutto si tratta di oltre un miliardo.

Newsletter