Rassegna stampa

Un connubio tra creatività e finalità pubbliche

Principi chiari, tempi e programmi di esecuzione ben definiti, finalità e obiettivi da rispettare. Il bando di gara per la cessione di una parte dell’area del quartiere storico della Fiera di Milano (per un totale di 255mila metri quadrati in totale) per la realizzazione del processo di riqualificazione parla chiaro. E costituisce la linea guida sia per la definizione della short list tra i sei progetti presentati dalle cordate in gara (sarà decisa entro metà giugno) e sia per l’attesa designazione del progetto vincitore, che avverrà entro il prossimo 31 luglio.
A spiegarne linee guida e finalità è l’architetto Luca Novara, responsabile pianificazione territoriale e valorizzazione immobiliare di Sviluppo Sistema Fiera, la società di engineering e contracting per grandi opere, controllata da Fondazione Fiera Milano, che sta conducendo l’iter per la gara di riqualificazione del quartiere storico della Fiera. «Le linee guida del bando si basano su due elementi: poche regole vincolanti, temi e obiettivi della trasformazione dell’area ben definiti e che rappresentano l’elemento di valutazione delle proposte progettuali. La gara è quindi improntata su un alto grado di libertà progettuale concesso ai concorrenti: così si favoriscono le capacità progettuali secondo un approccio multidisciplinare. Lo abbiamo ritenuto fondamentale per la strategicità dell’area e per l’importanza degli obiettivi attesi». Si interviene, infatti, su un’area di Milano di grandissima importanza in stretta relazione con altre aree di eccellenze della città. «Il processo di trasformazione – prosegue l’architetto Novara – deve sviluppare il valore dell’area in cui si interviene e il rapporto con la città in una prospettiva policentrica. Il progetto deve contribuire al rilancio internazionale di Milano nella competizione con le altre capitali europee. Per questo deve essere originale e riconoscibile, e presentare caratteristiche di massima vivibilità per i cittadini, un’elevata qualità architettonica che possa durare negli anni e massima attenzione e rispetto per il verde e per l’ambiente». Il bando, che si basa su una variante urbanistica entrata in vigore lo scorso 2 febbraio, è stato sviluppato in stretto rapporto con Regione e Comune. Nella preparazione è stato sentito anche il parere dei cittadini attraverso i rappresentanti istituzionali. I temi su cui si è maggiormente focalizzata l’attenzione? «In primo luogo, la qualità della proposta progettuale – sottolinea ancora Novara -: la realizzazione è vincolante per la cordata che si aggiudicherà la gara. Abbiamo fatto in modo che le proposte progettuali fossero ben definite per gli aspetti architettonici e ambientali, per la scelta delle funzioni proposte, per i tempi e le modalità di realizzazione. Infatti, l’offerta economica relativa alla vendita dell’area è sì importante, ma non prevalente: tanto è vero che le buste con le offerte economiche verranno aperte solo per i concorrenti ammessi alla short list delle migliori proposte progettuali». Il bando contiene alcuni elementi innovativi ed è unico nel suo genere perché non ci sono modelli analoghi nel panorama italiano. Un aspetto innovativo è rappresentato dal fatto che si lega, in un unico processo, la parte progettuale alla parte economica relativa alla vendita dell’area. Inoltre, la progettazione richiesta non è rivolta solo alla definizione del contenitore ma anche del suo contenuto. Infine, lo stretto rapporto con le istituzioni nella definizione dell’intero processo e le garanzie per la realizzabilità dei progetti hanno rappresentato elementi di credibilità agli occhi degli operatori che hanno scelto di partecipare alla gara, utilizzando risorse economiche ed umane di grande rilievo.

I REQUISITI
* Capacità progettuale multidisciplinare e integrata con particolare eccellenza in urbanistica, architettura, ambiente, infrastrutture. Gli studi di progettazione indicati devono aver vinto concorsi di progettazione negli ultimi cinque anni per interventi similari per complessità e qualità a livello internazionale;

* capacità di riqualificazione e sviluppo immobiliare di parti pregiate di territorio di grani aree urbane, espressa con referenze adeguate;
* capacità di affrontare l’iniziativa in base alla metodologia e alle finalità indicate nel bando;
* conoscenza, anche attraverso accordi formalizzati, del contesto storico, sociologico, urbanistico e normativo delle grandi aree urbane italiane;
* capacità finanziaria adeguata: il soggetto singolo o almeno uno dei partecipanti deve essere una Spa con un patrimonio netto proprio o consolidato non inferiore a 100 milioni di euro. É richiesta anche la presentazione degli ultimi tre bilanci e una lettera d’intenti di una banca, attestante l’interesse a finanziare il/i candidato/i in caso di aggiudicazione della gara.

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