Rassegna stampa

Ultime limature su quote latte e costi della politica

Quote latte “scremate” e taglio dei costi della politica in media Ue sempre e comunque vincolati al rispetto del principio costituzionalmente garantito dell’autonomia di Camera e Senato. Clausola di salvaguardia per atti e iniziative già avviati dall’Ice. Confermata, poi, la rimozione della cosiddetta “norma Mondadori” che introduceva la sospensione dell’esecutività dei risarcimenti. Riscritta, infine, la norma sulla trasformazione dell’Unire in Agenzia per lo sviluppo del settore ippico.
Sono queste, in estrema sintesi, le modifiche sostanziali apportate al testo della manovra 2011-2014 dall’Economia soprattutto per recepire le criticità evidenziate nelle ultime ore dal Quirinale.
Il decreto legge approvato una settimana fa dal Governo è approdato così sulla Gazzetta Ufficiale di ieri senza più la tanto contestata “norma Mondadori” (comma 22 dell’articolo 37). Infatti, dopo i rilievi del Quirinale era stato lo stesso Silvio Berlusconi ad annunciare il ritiro della modifica al codice di procedura civile per «sgombrare il campo da ogni polemica».
A scomparire una volta per tutte dal testo della manovra è anche ogni riferimento diretto alle quote latte che avrebbe potuto comportare problemi con l’Europa. Su questo tema l’intervento dell’Economia è stato “chirurgico”. Infatti, nel riscrivere integralmente la norma, la ratio iniziale della misura fortemente sostenuta dalla Lega è rimasta integra: il ritorno al vecchio decreto ingiuntivo introdotto nel lontano 1910 e l’addio alle procedure esecutive di Equitalia. Nella nuova versione della norma (comma 13, articolo 39) entro la fine dell’anno sarà il ministero dell’Economia, con un proprio decreto, a fissare le modalità di trasferimento, anche graduale, delle attività di accertamento, liquidazione e riscossione, spontanea o coattiva, di entrate erariali, diverse da quelle tributarie e per contributi previdenziali e assistenziali obbligatori, da Equitalia e delle sue partecipate ad enti e organismi pubblici muniti di idonee risorse umane e strumentali. Enti che con lo stesso decreto saranno autorizzati a svolgere la riscossione con il ricorso al decreto ingiuntivo.
Sui costi della politica gli interventi sono stati sostanzialmente due. Il primo “ritocco”, certamente evidenziato anche dal Colle, è il vincolo al rispetto del principio costituzionale dell’autonomia, nel «livellamento remunerativo Italia-Europa» per i componenti di Camera e Senato. Secondo l’articolo 1 del Dl, infatti, il costo del trattamento di senatori e deputati del prossimo Parlamento non potrà più superare la media del costo relativo ai componenti dei parlamenti nazionali. L’altro intervento sui costi della politica riguarda l’articolo 5 del decreto: viene espressamente indicato che la riduzione degli stanziamenti del Cnel dovrà avvenire al netto degli oneri per dipendenti e per la formazione del personale.
Per quanto riguarda l’abolizione dell’Ice, una piccola modifica (l’aggiunta del termine “iniziative”, comma 20 articolo 14) alla norma diventa sostanza: così sono fatti salvi gli impegni assunti dall’Istituto per garantire la continuità anche delle fiere già programmate.
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