Rassegna stampa

Tutto esaurito in Fiera

di Rita Fatiguso

Fuori dal tunnel della crisi. «Ne vuole una prova?», incalza Roberto Snaidero, l’imprenditore friulano che ha retto il timone di Federlegno-Arredo negli ultimi anni, tutt’altro che tranquilli.

«Bene. Pensi che il Salone non ha ancora aperto i battenti che all’appello mancano ben 40mila metri quadrati. A tanto ammonta il fabbisogno espositivo rimasto insoddisfatto, al momento, nell’edizione 2007, nonostante i nuovi ampi spazi disponibili nella nuova Fiera di Rho-Pero», aggiunge Snaidero, con un’evidente punta di soddisfazione.

I numeri, innanzitutto, elaborati dal Centro studi Cosmit Federlegno-Arredo. Il fatturato alla produzione del sistema legno-arredamento è cresciuto del 3%, le esportazioni del 5,8%, il fatturato sul l’export del 2,7 per cento. Abbastanza per fornire un supporto reale all’ottimismo del presidente di Federlegno-Arredo, che non perde l’aria del gladiatore nell’arena.

C’è da capirlo: sono anni in cui è successo di tutto, il cambio di pelle del settore, la concorrenza agguerrita, soprattutto dall’Oriente, in particolare dalla Cina, la preparazione allo sbarco negli ambienti della nuova Fiera del Salone internazionale del mobile, rassegna fondamentale del settore ambientale.

Gli ostacoli sul cammino non gli sono certo mancati, né la determinazione per affrontarli uno per uno. «Quella lista di attesa, che costringe molti operatori a far da semplici spettatori al Salone del mobile – aggiunge Snaidero – paradossalmente è la prova provata dell’inversione di rotta del settore».

Gli fa eco Rosario Messina, presidente di Cosmit, che non ha perso un’oncia della parlata siciliana: «I Saloni con questa richiesta pressante di spazi amplificano il fatto che il settore ha ripreso a marciare alla grande. Non vedo altre prove altrettanto forti. Difficile pensare che, quando addirittura nella navata del Salone di Rho non è possibile camminare a causa della folla, non ci sia interesse per il settore e soprattutto per il made in Italy».

In sé, spiega Messina, «si tratta di una grande operazione di marketing assolutamente non pianificata, naturale: chi può dire che la massa di visitatori in arrivo non dimostra in sé e per sé la grande vitalità delle nostre imprese del l’arredamento?».

Infatti su una cosa Snaidero e Messina concordano: i Saloni sono assolutamente centrali per la città, il sistema moda, gli alberghi, gli amanti del bello. Sono l’evento clou dell’anno. L’evento degli eventi.

Una lezione, però, dall’inversione di marcia bisogna ricavarla: se un tempo gli arrivi di compratori erano quasi scontati, oggi i clienti bisogna andarseli a cercare. Anche a prescindere dall’evento Salone del mobile.

Quindi, va bene attirarli con una rassegna di questa portata, ma «è necessario – aggiunge Messina – anche andare a fare scouting in tutte le piazze più promettenti. Piazze che rimangono assolutamente da presidiare, specie i mercati che crescono e in cui c’è una classe media che inizia ad apprezzare il bello, il design di qualità e che ha i mezzi economici per acquistare oggetti di alta gamma».

L’accordo con i cinesi, cui Roberto Snaidero tiene molto, va visto anche in quest’ottica. Il presidente di Federlegno-Arredo ammette: «Trovare un terreno comune per una leale concorrenza ci può aiutare a trovare anche le giuste sinergie di collaborazione tra i sistemi produttivi dei due Paesi».


IN LISTA D’ATTESA

«Non ha ancora aperto
i battenti e già all’appello
mancano ben 40mila
metri quadri espositivi
La domanda di spazi
è superiore anche all’offerta
della nuova struttura»

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