
Trieste cerca spazi verso la zona porto
Alla lunga, forse, la scommessa più importante è quella che sta giocando Trieste. Se, come da previsioni, avrà spazi adeguati nell’area portuale per realizzare il nuovo quartiere fieristico potrà candidarsi a diventare il più importante punto di incontro volto verso i mercati dell’Est. Proprio questa storica vocazione di cerniera con un Est europeo che, giorno dopo giorno, diventa una importante opportunità per le vendite (oltre che per la produzione) sta caratterizzando anche gli impegni degli enti fieristici di Udine e Pordenone.
Udine, in particolare, con Agriest e Alimenta si è da tempo confermato come un punto di riferimento obbligato per tutti gli operatori della vasta area mitteleuropea.
Poco sembrano pesare su questo impegno di taglio imprenditoriale i movimenti societari. Sia Udine che Pordenone hanno completato il processo di trasformazione in spa ma non è in vista, almeno a breve, alcun movimento di privatizzazione; Trieste, invece, sarà società per azioni fra qualche settimana e aspetta di avere certezze sugli spazi e sulle prospettive di crescita per elaborare un piano sia di sviluppo industriale che di assestamento strutturale.
In Trentino brilla per vivacità Riva del Garda che ha consolidato negli anni una rassegna di valore mondiale dedicata alle calzature di gamma media, quelle che fanno i grandi numeri sui mercati, ma che ha anche conquistato importanti nicchie nei settori del turismo, del food e dei servizi alla terza età.
Non meno attiva è la Fiera di Bolzano. Ha centrato il suo core business sull’economia delle Alpi e ha consolidato importanti rassegne in tema di viabilità e infrastrutture. Con la Fiera di Monaco ha stretto un accordo per un marketing comune e una serie di rassegne tematiche, mentre con Fiera Padova sta studiando possibili iniziative sul mercato tedesco.