Rassegna stampa

Trento Fiere, il polo unico per la città

TRENTO. Entro l’anno Trento Fiere incorporerà Trento Expo. E nel frattempo lancerà un aumento di capitale di 3,7 milioni di euro destinati alla ristrutturazione del terzo ed ultimo piano del centro espositivo di via Bomporto. Due importanti impegni che ieri hanno avuto l’unanime approvazione dell’assemblea della società. «Ci sono voluti alcuni anni, ma il disegno riorganizzativo finalmente si compie» ha commentato Claudio Facchinelli, presidente di Trento Fiere. Prima l’acquisizione dalle Centrali Ortofrutticole e la ristrutturazione dei primi 5 mila metri quadrati dell’immobile. Poi la chiusura dei conti in rosso del Centro Trentino Esposizioni e la nascita di Trento Expo. Ora il completamento della ristrutturazione e la riorganizzazione con l’incorporazione della società di servizi, erede dei debiti Cte, in modo da concentrare in un’unica realtà sia la disponibilità delle strutture espositive, sia il loro utilizzo. «Con un piano di rilancio complessivo, che elaboreremo a fusione perfezionata» ha anticipato Facchinelli. L’assemblea di Trento Fiere, approvate le modifiche statutarie imposte dalla nuova normativa societaria, non ha avuto difficoltà a varare l’aumento di capitale: 3,7 milioni di euro che serviranno – ha spiegato il presidente – a rinnovare il terzo ed ultimo piano di via Bomporto, 2.810 metri quadrati che saranno liberati da ogni barriera. Sarà necessario anche costruire una “torre” esterna per le scale (sul lato Sud, risparmiando così spazio espositivo interno) e risanare parte del tetto. Alla fine si avrà un immobile di quasi 8 mila metri quadrati coperti, più gli spazi esterni, collocato nel cuore della città e servito da un parcheggio. «E se in futuro i posti auto non dovessero più essere sufficienti, se ne potranno creare di nuovi sotterranei» ha assicurato il vice presidente Tullio Uez, rispondendo ad una preoccupazione dell’assessore Franco Grasselli che rappresentava il Comune di Trento. L’apprezzamento per il lavoro svolto dal Cda ed in particolare «per il rigore, la sobrietà nelle spese e l’ottimo risultato ottenuto in termini di rapporto tra qualità della struttura e costi» è stato espresso da Paolo Nicoletti, dirigente generale della Provincia, il socio di maggior peso (64,51%), assieme al Comune di Trento (17,61%) ed alla Regione (14,59%). Nicoletti, che ha sottolineato le potenzialità di Trento Fiere, ha aggiunto che la Provincia «apprezzerebbe molto il contributo degli altri soci pubblici alla sua ricapitalizzazione», rivolgendo con ciò l’esplicito invito a Comune e Regione. L’assemblea ha indicato il 30 giugno 2005 come termine ultimo per l’esercizio del diritto d’opzione da parte degli azionisti ed il 30 settembre per l’ingresso di eventuali nuovi soci. Saranno emesse 3.700.000 azioni da 1 euro, senza sovrapprezzo. «Anche se oggi, considerato che il valore dell’immobile ristrutturato è di circa 30 milioni di euro, l’azione vale almeno 2,8 euro» ha rimarcato Facchinelli. Quanto alla fusione per incorporazione di Trento Expo i soci di entrambe le società (del resto in gran parte coincidono: Provincia, Camera di commercio, Comune) sono d’accordo sull’utilità dell’operazione affidata a Facchinelli. «Spero di perfezionarla entro l’anno e di sostenere con nuove iniziative l’attività espositiva» ha annunciato il presidente «e la prossima Mostra del Vino – così mi hanno assicurato l’assessore ed il presidente della Camera di commercio – si dovrebbe svolgere nuovamente qui, in via Bomporto». Insomma per il polo fieristico della città si prospetta un interessante sviluppo.

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