
Tre sfide per il real estate
Si scrive Expo Italia real estate (Eire), si legge “la” Fiera dell’immobiliare in Italia, ovvero 473 espositori, 50 paesi rappresentati su 35mila metri quadrati di superficie occupata, 14mila visitatori attesi in tre giorni e oltre 300 giornalisti accreditati. Il taglio del nastro della sesta edizione di Eire è oggi a Rho Fiera Milano, con il convegno inaugurale «Lo sviluppo del real estate nel Mediterraneo» alle 10. Un settore, quello immobiliare, che deve trovare il sentiero su cui riprendere a camminare e a crescere, visti i duri colpi inferti dalla crisi.
«Il real estate ha un peso tutt’altro che marginale sull’economia italiana – spiega Federico Oriana, presidente nazionale di Aspesi, che mercoledì presenterà un importante documento sul settore –. Osservandolo attraverso gli aggregati economici principali emerge che rappresenta il 10,1% come numero di imprese, il 7,9% come numero di addetti, il 6,2% come valore aggiunto e il 7% come fatturato». Che, tradotto in cifre, significa 615.862 imprese, 1.970.900 occupati, 84.316 milioni di euro di valore aggiunto e 213.822 milioni di fatturato. Secondo lo studio che verrà presentato e che è stato sviluppato dal centro studi Aspesi con Ab Research, con la crisi sono stati persi in Italia 137mila posti di lavoro nel settore immobiliare, 200mila se si calcola l’indotto, e in tre anni sono venuti a mancare il 18% degli investimenti, pari a 28 miliardi di euro. «Ma se guardiamo solo all’edilizia abitativa – continua Oriana – vediamo che accusa un meno 30% di investimenti e questo nonostante manchino ogni anno 350mila nuove unità abitative». Insomma, c’è bisogno di un bel colpo di reni per riprendersi dalle batoste. Come? La ricetta viene da Antonio Intiglietta, presidente di Ge.Fi. (che organizza Eire) e ideatore della manifestazione. Secondo il quale sono tre i filoni da seguire per una via della ripresa: la sfida internazionale con le opportunità offerte dal bacino del Mediterraneo, in particolare il Nordafrica, e dall’America Latina; il federalismo demaniale; il social housing, vale a dire i tre temi principali su cui si snoccioleranno gli eventi istituzionali della tre giorni milanese. Al social housing, in particolare, viene dedicata un’intera area della fiera, una mostra (con premiazione finale dei progetti più meritevoli) che si sviluppa su 3mila mq e che mette in vetrina 60 idee di edilizia sociale made in Italy. Il social housing muoverà nei prossimi anni, solo in Italia, circa 5 miliardi di euro di investimenti, a cui va aggiunto l’enorme interesse a livello internazionale, tanto che la mostra diventerà itinerante (si parla già di una replica in Brasile).
Al convegno inaugurale intervengono oggi, tra gli altri, Guido Podestà (presidente Provincia di Milano), Gianpiero Cantoni (Fondazione Fiera Milano) e Bruno Ermolli (presidente Promos). Quanto al federalismo demaniale, altro tema particolarmente importante per il settore immobiliare, assisteremo a un primo assaggio operativo già oggi, con il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che presenterà i dettagli della valorizzazione urbanistica di ben 15 immobili del ministero della Difesa (il cui protocollo di cessione è appena stato siglato), per un totale di 82 ettari e una stima economica, post-valorizzazione, di 2,4 miliardi di euro.
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MONDO IMMOBILIARE
Oggi sarà distribuito in Fiera il dossier dedicato al settore