Rassegna stampa

Trattori in affanno senza aiuti

Fabrizio Brignone

SAVIGLIANO (Cuneo)

Nel Nord-Ovest la meccanizzazione agricola inizia il 2008 con una gran voglia di riscattare un 2007 di difficoltà, segnato da un calo del mercato più accentuato rispetto all’andamento nazionale. Occasione per dimostrare forza e numeri del comparto è la Fiera nazionale della meccanizzazione agricola (a Savigliano, nel cuneese, dal 14 al 16 marzo), momento commerciale e tecnico di riferimento per il Nord-Ovest, al quale sono attesi 280 espositori e 80-100mila visitatori. Spazio al mercato ma anche all’innovazione tecnologica, con il Concorso novità tecniche, promosso con l’Imamoter – Istituto meccanizzazione agricola e movimento terra, del Cnr.

«Cuneo è ai vertici nazionali – ricorda Renato Delmastro, responsabile normazione, sicurezza e qualità Imamoter – per la presenza di aziende costruttrici, il Piemonte è ai primissimi posti sia per produzione sia per utilizzo di macchine agricole, fondamentali nelle diverse tipologie di conduzione aziendale». Tuttavia nelle immatricolazioni il Piemonte si trova a fare i conti con una flessione che nel 2007 è stata più accentuata rispetto a quella nazionale: -20% tra i trattori nuovi (2.686, il 10% del totale nazionale), seguiti da rimorchi e motoagricole; in controtendenza solo le mietitrebbie, ma anche in questo caso l’andamento è peggiore della media del Paese.

Dietro al calo c’è la contrazione nel numero di aziende agricole, ma gli operatori del settore puntano il dito soprattutto contro la riforma degli aiuti comunitari, che si è tradotta in uno stop agli incentivi per gli investimenti. In Piemonte il 2007 è stato un anno di attesa, con l’ok a fine anno da Bruxelles al Piano di sviluppo rurale: nel Psr piemontese, però, non ci sono più risorse per le macchine (se non per titolari under 40). Una scelta motivata da un rapporto cavalli motore per ettaro già di gran lunga superiore alla media, secondo l’assessore regionale Mino Taricco; una soluzione troppo penalizzante per le imprese, secondo gli operatori del settore. Che rilanciano: «Quello che ci aspettiamo dal mondo politico – dichiara Massimo Goldoni, presidente nazionale Unacoma, l’unione dei produttori macchine – non è soltanto la concessione di incentivi per l’acquisto di mezzi meccanici, ma l’attuazione di una vera politica per la meccanizzazione, che attribuisca importanza alla ricerca e che guardi al mezzo meccanico come elemento cardine delle nuove filiere agricolo-industriali».

Lo stop si è accompagnato alla crisi in alcuni comparti (suini e bovini, in primis), compensata dal buon andamento di altri, come la cerealicoltura: un mix che impone flessibilità a chi produce. «Le nostre sono Pmi elastiche e attive – afferma Giacomino Fasano, presidente Arproma, associazione regionale di produttori –, anche se talvolta le grandi realtà delocalizzano e ci contrastano sui costi. Noi siamo avvantaggiati da produzioni "personalizzate" e capacità di rispondere a molteplici esigenze, cercando quindi la compensazione tra i comparti». La sensazione, intanto, è di un 2008 migliore, pur in un mercato che, "da solo", ancora fatica: «Negli ultimi due mesi – dice Paolo Delbosco, referente per il Nord Ovest dell’associazione di commercianti Unacma – abbiamo segnali positivi di una ripresa generale nelle vendite, sostenute dagli incentivi delle case produttrici».

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