Rassegna stampa

Tra gli obiettivi attrarre più eventi e trasformare «Expo 2000»

Attrazione di nuove manifestazioni fieristiche in Piemonte e costruzione di un vero e proprio “sistema” di settore tra le strutture pubbliche e private, coordinato da una rinnovata “Expo 2000”. E poi, sostegno ad alcune delle fiere-simbolo della regione, come quella del Libro – perché diventi sempre più un evento di valenza economica oltre che culturale – o ad altre emergenti, come Valenza gioielli, oppure ad altre ancora – più settoriali, ma caratterizzate da forti potenzialità, ad esempio, in ambito ecologico – come Restructura a Torino o sul tessile-salute a Biella. Sono gli obiettivi cui sta lavorando per quest’anno l’assessore regionale alle Fiere, Luigi Ricca, che, dopo l’approvazione, lo scorso dicembre, della nuova legge piemontese sul sistema fieristico, la 31/2008, ha ora elaborato le “disposizioni attuative” della normativa che qui pubblichiamo integralmente.
Il documento applica quanto disposto dall’articolo 14 della legge: «stabilire i requisiti e le procedure per il riconoscimento o la conferma della qualifica internazionale, nazionale, regionale e locale delle manifestazioni fieristiche; i requisiti minimi di idoneità dei quartieri fieristici e degli spazi espositivi non permanenti per lo svolgimento delle manifestazioni fieristiche nonché le relative modalità di verifica e controllo; la redazione del calendario fieristico regionale; i criteri di priorità e le modalità di assegnazione dei contributi». Il provvedimento indica tutte le tempistiche che gli interessati devono osservare per far parte – e beneficiare – delle attività di promozione e sviluppo del sistema fieristico. La domanda di riconoscimento delle qualifiche fieristiche internazionale e nazionale dovrà essere presentata entro il 31 marzo dell’anno precedente; per quelle regionale e locale entro il 31 maggio. Ed entro il 15 settembre dell’anno precedente, la richiesta di inserimento nel calendario regionale delle manifestazioni (che sarà pubblicato non oltre il 30 novembre di ogni anno). I contributi non supereranno mai il 50% delle spese ammissibili. Inoltre, le domande per il sostegno alle campagne di promozione delle fiere in Italia e all’estero dovranno pervenire entro il 30 aprile dell’anno di riferimento, mentre gli organizzatori delle fiere avranno tempo fino al 30 novembre dell’anno precedente in cui si svolgerà l’iniziativa per presentare progetti da finanziare con fondi regionali (dalle certificazioni a nuove modalità espositive, dalla formazione degli operatori alla presenza di delegazioni estere, dall’associazionismo alla filiera fieristica). Da quest’anno la Regione sosterrà anche le fiere generaliste e ha introdotto tra i requisiti per la classificazione delle manifestazioni anche nuovi elementi quali la composizione degli espositori e persino della provenienza dei visitatori.
Il panorama delle strutture piemontesi dedicate alle fiere è in movimento. Il passo più significativo è stata la recente acquisizione del ramo fieristico di Expo 2000 da parte del Lingotto fiere, di proprietà di GL events, con la presa in carico anche del Pala Oval. GL potrà pure beneficiare tra alcuni anni del cosiddetto IV padiglione. Il Lingotto offrirà circa 80mila metri quadrati espositivi. Ma ci sono anche i centri fieristici di Novi Ligure, quello nuovissimo di Valenza, e gli insediamenti di Asti, Borgo San Dalmazzo, Cuneo, Novara, Ivrea, Cuorgnè, Caresanablot, Rivarolo e quelli in costruzione a Vercelli e Bra.
Un sempre più articolato “sistema”, il cui coordinamento Ricca vorrebbe affidare a «Expo 2000», la società a prevalente partecipazione pubblica con la quale la Regione è, da tempo, intervenuta nella promozione delle fiere. Ora che ha perso la sua mission come gestore può diventare, nei piani dell’assessore, una competenza da non perdere con la liquidazione della società, per trasformarla in uno strumento di rapporto con altre realtà del comparto e di attrazione di eventi. A questo riguardo Ricca pensa anche alla ideazione di pacchetti incentivanti l’arrivo di manifestazioni da fuori Piemonte, col contributo della Regione, del sistema fieristico pubblico locale e dei privati. Anche perché il problema delle risorse è reale: la legge 31/2008 prevede una dote di 1,4 milioni, ma oggi, a bilancio, il Piemonte ha solo 600mila euro.
a.moraglio@ilsole24ore.com

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