Rassegna stampa

Tour mondiale per Vinitaly

PAGINA A CURA DI

Erminia della Frattina

VERONA

È la kermesse dell’anno, la più grande rassegna fieristica mondiale dedicata al settore. La corazzata del vino, il Vinitaly organizzato da Veronafiere, si prepara ad aprire i battenti dal 3 al 7 aprile («prepara la sua vendemmia» dicono gli operatori).

La rassegna, che coniuga la vocazione all’export di Verona con il "genius vini" di un Veneto "vigna d’Italia", vanta numeri da capogiro. A cominciare dai 42 anni di attività della rassegna, nata nel 1967 con "Le giornate del vino" organizzate alla Gran Guardia da Veronafiere.

E poi le adesioni: nel 2007 la rassegna è stata visitata da 151mila operatori, dei quali 38mila stranieri venuti da 101 Paesi del mondo.

L’elenco degli espositori quest’anno ha già raggiunto i numeri della scorsa edizione: 4.300 aziende provenienti da 32 Paesi, su una superficie di 86mila metri quadri netti (ricavati dagli ampliamenti effettuati nel 2006 e 2007).

Tra le novità, esporranno per la prima volta ad aprile Sardegna, Calabria, Molise e Basilicata, e per l’estero, oltre alla conferma di Stati Uniti, Australia e Sudafrica (produttrici dei cosiddetti "vini del Nuovo mondo") si aggiungeranno Polonia e Israele.

Vinitaly nel mondo

Ma quello che colpisce è che ormai la fiera è un evento abituale e "annegato" (è proprio il caso di dirlo) in un corollario di iniziative internazionali di ampio respiro. «Il ruolo della fiera come sostegno all’internazionalizzazione – sottolinea Luigi Castelletti, presidente di Veronafiere – è ormai riconosciuto dalle istituzioni. Un’indagine dei mesi scorsi di Nomisma basata su interviste ad aziende export oriented vedeva al primo posto il nostro ente come supporto per il raggiungimento dei mercati esteri».

Un ruolo che inizia ad essere riconosciuto anche da Bruxelles. Dal 2008 al 2010 Veronafiere sarà il soggetto attuatore del finanziamento Ue di 4 milioni di euro per la promozione dei vini di qualità europei nei mercati di Cina, India e Russia.

Del resto, mentre l’intero settore vitivinicolo si prepara alla nuova Organizzazione comune di mercato (Ocm) del settore da parte della Commissione europea, la manifestazione continua a viaggiare per il mondo. Infatti parallelamente alla rassegna di Verona, e spalmato durante tutto l’arco dell’anno, è nato dieci anni fa il Vinitaly World tour (ha esordito in Cina a Shangai nel 1998).

Il giro del mondo, che nel 2007 ha portato Vinitaly in Russia, Cina e Giappone, è approdato a gennaio 2008 in India, a Mumbay e New Delhi. «Abbiamo intravisto prima degli altri le enormi potenzialità di questo Paese» spiega Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere.

Le cifre dell’enologia italiana in India sono eloquenti: l’India ha importato nel 2007 202mila litri di vino italiano, per un valore di 1,1 milioni di euro (+23% nei primi nove mesi dell’anno).

A febbraio 2008 la rassegna si è spostata in Florida, a Miami. La Florida è il secondo mercato di consumo di vini di importazione negli Usa, e nel 2007 l’Italia ha nettamente superato la Francia (per la prima volta) in cima alla classifica dei vini importati.

Detta in numeri, la Florida nel 2007 ha importato un quantitativo di vini dall’estero per oltre 288 milioni di dollari, dei quali più di 83 milioni relativi a vini italiani, contro i 79 milioni di vini francesi.

«Gli Stati Uniti sono sempre più il mercato di riferimento dei produttori italiani di vino – dice Mantovani – per questo è importante organizzare iniziative promo-commerciali che alimentino l’appeal dei vini italiani».

Così a ottobre 2008 (dal 27 al 30) la manifestazione sarà a Chicago, New York e Washington, per il tradizionale Vinitaly US Tour. A giugno toccherà invece Russia (Mosca e San Pietroburgo) e a novembre chiudono l’anno il Vinitaly Japan di Tokio e Vinitaly China a Shangai. Insomma, lo scopo è lanciare un sottile filo rosso (o bianco) che unisca i mercati di tutto il mondo.

erminia.dellafrattina@ilsole24ore.com
A Verona dal 3 al 7 aprile

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