Rassegna stampa

Torino, più spazio alle competenze

TORINO – Chiunque sia il prossimo sindaco, il mondo economico torinese chiede continuità. La Torino post-olimpica, capace anche di trovare nuove strade per rilanciare la "vecchia" industria (come nel caso di Mirafiori) ha sedotto imprenditori, artigiani e commercianti, e i prossimi anni – l’opinione è unanime – saranno fondamentali per consolidare i traguardi centrati fino a oggi.
«A chi guiderà la città – esordisce Alberto Tazzetti, presidente dell’Unione industriale di Torino – chiediamo di agire con la stessa trasparenza, immediatezza e chiarezza che hanno contraddistinto gli ultimi anni: abbiamo sperimentato un metodo di lavoro di cui Torino sente ancora la necessità». A partire dalla gestione dell’eredità post-olimpica, fa notare il presidente degli industriali, «un compito delicato che va affidato sulla base delle competenze e non dell’appartenenza politica». Tra le altre priorità spicca poi il capitolo-fiere, insieme naturalmente alle infrastrutture: «La città ha bisogno del completamento della linea uno del metrò – prosegue Tazzetti – e di un secondo tracciato, di un collegamento efficiente con l’aeroporto e di un’autostrada verso Milano finalmente libera dai cantieri. Oltre, naturalmente, alla Tav: così come si è fatto finora, occorrerà agire con fermezza per garantire il rispetto delle decisioni prese dagli enti preposti».
Sugli stessi temi insiste la presidente dell’Api Torino, Claudia Porchietto, secondo la quale «il sindaco si troverà con un pesante fardello sulle spalle: con le Olimpiadi abbiamo dimostrato che cosa siamo capaci di fare, ora non possiamo fare alcun passo indietro». Tra i tanti discorsi avviati, Porchietto chiama in causa anche il progetto Mirafiori, «Ci teniamo molto – precisa la presidente dell’Api – visto che si pone l’obiettivo di far incontrare mondo produttivo e ricerca in un luogo simbolo per Torino».
E proprio Mirafiori è in cima alle urgenze segnalate anche da Nanni Tosco, segretario torinese della Cisl: «Dopo aver definito il contenitore – osserva – è tempo di pensare ai contenuti, ovvero alle imprese che si intendono attrarre e alle attività da insediare. Nei prossimi anni sarà necessario affrontare con coraggio anche i temi dell’aerospazio, dell’Ict e della componentistica auto: la città dovrà decidere come proseguire i processi di reindustrializzazione di questi settori».
Poi, naturalmente, il lavoro. «In tempi recenti – prosegue Tosco – il Comune ha dato prova di politiche intelligenti e mirate, ora potrebbe dotarsi di un’agenzia ad hoc, occupando gli spazi che la stessa legge Biagi lascia agli enti locali. E un analogo scatto in avanti dovrebbe interessare le aziende partecipate: non ci possiamo più limitare a considerale società di servizi, sono veri e propri attivatori di sviluppo che necessitano di politiche di indirizzo di ampio respiro».
Gli artigiani puntano l’indice sull’organizzazione degli spazi: «Occorre creare le condizioni per una ricollocazione delle aziende artigianali in aree adeguate a costi controllati – evidenzia Paola Buggia, presidente di Confartigianato Torino – favorendo il rientro nel centro storico di quelle attività che contribuivano al mantenimento di un tessuto sociale compatto». Anche questa attenzione, dicono gli artigiani, può essere utile a «contribuire al recupero di competitività delle Pmi – prosegue Buggia – considerandone le peculiarità: quello che può essere utile alla grande impresa può non esserlo per la piccola».
E qui vicino si collocano anche le attese dei commercianti: «Prima di tutto chiediamo di cavalcare questo momento magico», dichiara la presidente dell’Ascom torinese, Maria Luisa Coppa. «Già in questi giorni di primavera – continua – le nostre imprese hanno notato un flusso di turisti a cui non erano abituate, con tutte le conseguenze positive in termini di consumi. Non sarà facile, ma chiediamo che Torino possa conservare gli stessi livelli di sicurezza e pulizia dei giorni olimpici». Senza poi dimenticare uno sguardo alla grande distribuzione: «In città – conclude Coppa – ci sono ancora molti spazi vuoti potenzialmente appetibili per nuovi supermercati, evitiamo di trovarci assediati».
MARCO FERRANDO


A Palazzo civico
I nove candidati alla carica di sindaco di Torino
I contendenti alla poltrona di sindaco a Torino sono nove. Il sindaco uscente, Sergio Chiamparino, è sostenuto da dieci liste (Ulivo, Prc, Pdci, Idv, Udeur, Rnp, Verdi per la pace, Moderati e Unione socialista riformista), mentre la Casa delle libertà propone l’ex ministro Rocco Buttiglione (Udc, Forza Italia, An, Lega Nord, Dc, Nuovo Psi, Unione pensionati e Sì Tav). Gli altri sette candidati sono: Alessandro Lupi (sostenuto da nove liste), Denis Martucci (sei liste), Ezio Susella (Stella e corona), Nicola Cassano (La tua Torino-Lista civica), Paola Balestra (Partito umanista), Carlo Gariglio (Censurato e libertà) e Lorenzo Varaldo (No Ue).

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