
Tefaf, fiera controcorrente
Per Tefaf 2009, il countdown sta volgendo al termine. A distanza di cinque giorni dal via, la sensazione è che la fiera di Maastricht sia un’isola felice in quell’immensa valle di lacrime denominata mercato dell’arte dove i lamenti sono generalizzati. Piangono le case d’asta internazionali, che hanno iniziato a tagliare i costi, riducendo il personale e le spese “voluttuarie”.
A cominciare dai cataloghi che, vistosamente alleggeriti perché il numero di opere in vendita è sensibilmente diminuito, da lussuosi che erano sono ora diventati sobri. Piangono i mercanti, i migliori clienti delle case d’asta, perché non vi è dubbio alcuno sul fatto che se la qualità è mediocre non conviene fare acquisti e, in ogni caso, coi tempi che corrono sarebbe rischiosissimo “fare magazzino”.
A Tefaf, invece, neppure una virgola di differenza rispetto agli anni scorsi. Anzi, l’euforia preinaugurale sembra persino più intensa. Alla ventiduesima edizione che si svolgerà dal 13 al 22 marzo al Maastricht Exhibition and Congress Centre prenderanno parte 240 dealer provenienti da 15 Paesi e si stima che il valore delle opere esposte sfiori un miliardo di dollari.
Una partecipazione tanto massiccia trova la sua ragione negli affari d’oro conclusi nel 2008. Tra i lati positivi della fiera olandese è che dati e prezzi vengono dichiarati senza paura: così come è stato pubblicizzato che nel private preview riservato ai visitatori vip sono state bevute 17mila coppe di champagne e consumate 6mila ostriche, è stata sciorinata una sfilza di cifre “appetitose”.
Dagli 8 milioni di euro pagati per The Sacrifice of Iphigenia di Jan Havicksz.Steen ai 2 milioni per Bateau de pêche di Manet. E ai prezzi, considerevolissimi, per l’arte asiatica antica hanno fatto eco quelli, altrettanto cospicui, per le opere degli artisti cinesi contemporanei.
Il settore “contemporaneo” ha dato grandi soddisfazioni. E anche se ora il trend sembra avere invertito rotta, a Tefaf, in netta controtendenza, dealer di Londra e New York si aggiungeranno quest’anno ai galleristi ormai “veterani” e sarà varata una nuova sezione dedicata al design.
Rappresentare ogni epoca, dai reperti archeologici al XXI secolo, è un punto d’onore: l’obiettivo è di attirare, come nel 2008, 73mila visitatori. Compresi quei 220 collezionisti che un anno fa avevano “saturato” con i loro aerei privati il piccolo aeroporto di Maastricht.
E dal momento che Tefaf è nata come mostra mercato di antiquariato, non mancherà una splendida selezione di dipinti, mobili, gioielli, oggetti d’arte antichi.
Questa volta, a Vita Christi, un testo devozionale del ‘500, magnificamente miniato e in vendita per 2,4 milioni di euro, sarà accostata un figurina di porcellana modellata nel ‘700 a Meissen, a una tela di soggetto equestre di Roelandt Savery farà da contralto un cofanetto d’argento realizzato a Groningen, accanto a una tela di Tiepolo sarà in bella v vista Jardin de l ‘ vHôpital Saint Paul di van Gogh , v valutato 25 milioni di dollari. E poi, un bronzetto nuragico del vl ‘ vetà del ferro, rare sculture egizie e, tra le curiosità, un amuleto napoletano in oro e corallo del XVII secolo. C ‘ vè da sbizzarrirsi.