
Tagli ai cda, niente eccezioni per Bolzano
BOLZANO. Si risparmia sui compensi – come richiede la Finanziaria – ma non è detto che si tagli sul numero dei membri del cda. Si può riassumere così la filosofia del disegno di legge approvato l’altro giorno in commissione legislativa regionale. La Finanziaria in realtà impone, per contenere i costi, di tagliare i cda, riducendoli a cinque membri. Una sforbiciata notevole che la Regione Trentino-Alto Adige non ha alcuna intenzione di subire. Per questo – con il disegno di legge, tenta di avoca a sé il diritto di decidere la composizione numerica dei consigli d’amministrazione. «Il numero complessivo dei componenti dei consigli d’amministrazione delle società di capitale aventi sede nel territorio regionale – si legge nel disegno di legge – delle quali la Regione detiene, anche insieme con le Province di Trento e Bolzano e altri enti pubblici aventi sede nel territorio regionale, una partecipazione di oltre il 50% del capitale sociale, è definito con deliberazione della giunta regionale, sentite le Province e gli altri enti pubblici detentori di quote azionarie, assicurando il contenimento della spesa pubblica per l’attività degli organi societari». In questa direzione andava anche l’emendamento alla Finanziaria presentato da tre deputati eletti in regione: Bressa, Boato e Betta. Ma è stato giudicato inammissibile dalla commissione bilancio della Camera e sarà riproposto in sede di discussione. D’accordo con questa filosofia il sindaco di Bolzano Luigi Spagnolli che proprio ieri ha dichiarato: «Ridurre il cda dell’Ipes oppure dell’A22 per tagliare i costi è una logica demenziale. Si potrebbe infatti risparmiare sui compensi, senza ridurre i membri». In realtà il ddl approvato in commissione parla delle società regionali, in cui l’ente detiene oltre il 50% del capitale sociale. Si tratta quindi di A22, Pensplan, Fiera di Bolzano, Interbrennero, Trento Fiere. L’Ipes sarebbe escluso ed è proprio dal cda dell’Istituto che Bolzano resterebbe fuori. Di qui la denuncia del consigliere provinciale di Unitalia Donato Seppi che parla di ipocrisia della Svp, che “in Regione sponsorizza la non riduzione dei cda perché si vedrebbe danneggiata in caso di tagli; mentre in Alto Adige, dove in caso si sforbiciata gli esclusi sarebbero gli italiani, sposa in pieno la linea nazionale”. Sempre in tema, in futuro il cda della Sasa passerà da 9 a 5 membri. Lo ha detto ieri sera il sindaco Spagnolli in consiglio comunale.