
Sul fronte delle fiere, il Veneto …
Sul fronte delle fiere, il Veneto non vuole perdere il treno delle privatizzazioni che vede già in corsa molte realtà sullo scenario nazionale come emerge dalla recente indagine che l’Associazione degli enti fieristici italiani (Aefi). Lo studio indica che il 77\% del sistema ha superato il primo passaggio, ovvero la trasformazione in società per azioni. La percentuale è destinata a raggiungere il 90\% entro l’autunno. Meno avanzato è invece l’iter per la vera e propria privatizzazione. Padova corre, Verona sembra al palo. Ma solo apparentemente. In realtà l’ente scaligero presieduto da Luigi Castelletti si sta concentrando sul fronte industriale, degli accordi con altre realtà e dell’espansione infrastrutturale (con investimenti per 152 milioni per la “grande fiera” inserita in un sistema-Verona) nel quadro di una crescita rivolta anche all’estero. È questa la strada che Castelletti ha intrapreso forte di una serie di “asset” a cominciare dal piano di sviluppo poliennale, uno strumento “flessibile” elaborato con i guru di McKinsey. «Infatti -spiega Castelletti- il documento è adattabile sia a una realtà come quella attuale sia a quella futura di spa». A dilatare i tempi della trasformazione in spa di VeronaFiere è il socio di maggioranza (54,84\%), il Comune di Verona, che ancora non ha approvato lo statuto presentato già nel 2003. Ma il calendario della politica non corrisponde a quello “operativo” voluto da Castelletti. Tutto fermo sul fronte della spa, ma grande dinamismo in termini industriali e di partnership. È la risposta anche al disegno, in sostanza abortito, di holding fieristica regionale lanciato dal presidente del Veneto Giancarlo Galan assieme all’assessore Conta. Castelletti ha voluto interpretarlo in termini propositivi stringendo un accordo con VeneziaFiere acquisendone il 34\% con lo stesso Castelletti che ha assunto il ruolo di vicepresidente (oltre ad essere componente nel cda). L’operazione Venezia non è isolata visto che VeronFiere (primo organizzatore diretto in Italia di manifestazioni fieristiche) si è candidata alla privatizzazione della Fiera di Padova, presenmtando una manifestazione d’interesse. C’è poi tutto il capitolo dell’internazionalizzazione. Un fronte su cui VeronaFiere può giocare le carte migliori basandosi su un know-how già ampiamente sperimentato. Cina, Russia, Usa e India a cui si aggiunge l’ambizioso piano di gestione delle manifestazioni della nuova fiera di Varsavia.