Rassegna stampa

Strutture, un restyling difficile

Riqualificare le strutture esistenti per costruire un “sistema fiera” come quelli realizzati a Milano, Rimini e Bologna, che ospitano le principali campionarie italiane. É questo il terreno sul quale sono impegnati i vertici della Fiera del Levante.
Oggi la Fiera può contare su 44 padiglioni generali e 33 padiglioni isolati per una superficie espositiva totale di 160mila metri quadri (120mila dei quali coperti). A parte alcune “aggiunte” successive, le infrastrutture ricalcano il progetto originale degli anni Cinquanta e la crescita che il polo barese ha conosciuto nel dopoguerra. Ma in quegli anni il commercio aveva dinamiche diverse, mentre oggi esporre e vendere non sono più consequenziali: non ci sono dati ufficiali, però da oltre dieci anni il tutto esaurito degli spazi espositivi è soltanto un ricordo.
Nasce di qui l’idea di affiancare attività più evolute a quelle più tradizionali del settore espositivo. Prima di tutto la convegnistica, poi anche la ricettività, con uno sguardo al turismo, per far vivere la Fiera anche nei periodi in cui non si svolgono manifestazioni. Un obiettivo ambizioso, che per il professor Carlo Ferrari, docente di Progettazione urbana al Politecnico di Bari, facoltà di Architettura, per ora è stato raggiunto solo in parte. “Anche perché – osserva Ferrari – è innegabile che negli ultimi anni la Fiera del Levante ha perso buona parte della sua capacità di attrattiva, non solo nei confronti degli espositori italiani, ma anche di quelli esteri”.
Un paio di anni fa i vertici della Campionaria avevano commissionato uno studio di pre-fattibilità che prevederebbe l’incremento degli spazi espositivi e la realizzazione di una struttura alberghiera con centro congressi. Il costo, 20-30 milioni di euro, è l’ostacolo numero uno. Soprattutto perché sarebbe l’azionista Comune a doversene fare carico. Così, per ora, è stato creato “Spazio 7”, la nuova sala convegni che può contenere sino a 1.600 persone (contro le 500 della vecchia “Tridente”) e che in un anno di vita ha ospitato una trentina di eventi. Accanto a quest’opera, sono stati realizzati interventi di miglioramento delle strutture e degli impianti (con nuovi sistemi di refrigerazione, illuminazione e audio) in alcune sale convegni del Palazzo del Mezzogiorno. “Quello della convegnistica è uno dei mercati più promettenti – sottolinea Ferrari – ma si tratta di un segmento che ha bisogno di una serie di servizi, dentro e fuori l’area deputata agli incontri”.
Tra le opere di riqualificazione, Ferrari suggerisce di cominciare con “la soluzione del problema parcheggi”. Dal punto di vista urbanistico, invece, l’invito è a “sostituire gli attuali chioschi utilizzati per le esposizioni, divenuti troppo angusti per le esigenze delle campionarie moderne”. Quanto agli interventi nelle aree circostanti, infine, Ferrari sollecita un’apertura nei confronti di chi vuole “realizzare alberghi o strutture per il tempo libero, la cui qualità aiuta ad accrescere l’appeal delle campionarie”.
Tra gli altri problemi sul tappeto, anche quello dell’accessibilità. La Fiera ha sette porte d’accesso, ma soltanto cinque sono servite da mezzi pubblici e appena tre hanno disponibili aree di parcheggio importanti nelle immediate vicinanze. “Con il completamento dell’asse viario Nord-Sud (atteso dagli anni Sessanta, ndr) – conclude Ferrari – avremo una rete infrastrutturale efficiente, che renderà ancor più facile raggiungere il polo fieristico. Negli ultimi tempi, inoltre, sono stati migliorati i collegamenti con l’aeroporto di Palese. Ora è il momento di attivare un piano di riqualificazione globale, che tenga conto delle esperienze positive di altre fiere e valorizzi le specificità del territorio barese”.

Tra vecchio e nuovo
Le strutture già presenti nel quartiere fieristico e quelle di recente realizzazione
L’esistente. La Fiera di Bari dispone di 44 padiglioni generali e 33 padiglioni isolati per una superficie espositiva totale di 160mila metri quadri (120mila coperti). A parte alcune aggiunte successive, le infrastrutture ricalcano il progetto originale degli anni Cinquanta e la crescita che il polo barese ha conosciuto nel dopoguerra.
I ritocchi. In attesa di un incremento dei padiglioni e di un albergo con centro congressi è stato creato “Spazio 7”, la nuova sala convegni che può contenere sino a 1.600 persone e che in un anno di vita ha ospitato una trentina di eventi. Altre migliorie (nuovi sistemi audio, di illuminazione e di refrigerazione) sono stati realizzate in alcune sale convegni del Palazzo del Mezzogiorno

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