
Strade e ferrovie fuori dai conti
I criteri di attribuzione delle classi, in Piemonte, sono delineati approssimativamente ma si tende a evitare un’eccessiva parcellizzazione del territorio. In particolare, sono escluse dalla classificazione del territorio le grandi arterie veicolari e ferroviarie, che "sballerebbero" le ripartizioni zonali. Per esse si procede a parte, creando apposite "zone cuscinetto", con una classe propria. Queste ultime sono create anche qualora due zone acustiche confinanti differiscano l’una dall’altra di più di 5 dbA (decibel armonizzati), e consisteranno in strisce di territorio dai confini paralleli distanti almeno 50 metri l’uno dall’altro. Le zone acustiche non debbono comunque essere inferiori a 12 mila metri quadri: in caso contrario si procede alla loro unificazione.
In Campania, come in Emilia, ci si affida a parametri numerici (da 0 a 3) per distinguere tra aree residenziali, miste e ad intensa attività umana, per quanto con criteri non oggettivamente misurati, ma dipendenti dall’impressioni dei funzionari addetti. Si prendono in considerazione quattro variabili: la densità di popolazione, quella di esercizi commerciali, quella di attività commerciali e il volume di traffico. A ciascun valore basso è dato il "voto" 1, a ciascuno medio il voto 2, a quelli alti il voto 3, a un valore inesistente, il voto 0. Tutte le zone la cui somma dei punteggi è minore o uguale a 4, finiscono in classe II, quelle la cui somma è tra 5 e 8 passano in classe III e infine quelle con voti compresi tra 9 e 12 vanno in classe IV.
Per valutare la densità abitativa si consiglia di porre tra le aree a bassa densità quelle prevalentemente a villini con non più di tre piani fuori terra, a media densità quelle che hanno soprattutto palazzine con 4 piani e attico e ad alta densità quelle con molti edifici con più di cinque piani. Le aree rurali con intensa utilizzazione di macchine agricole vanno in III. Le aree portuali, le aree circostanti gli aeroporti, i poli di uffici pubblici, di istituti di credito, i quartieri fieristici e i centri commerciali, in classe IV.