
Stanca: “A maggio la squadra Expo”
«È un’occasione unica, bisogna giocare all’attacco». È soddisfatto, Lucio Stanca. Il neo amministratore delegato di SoGe Expo 2015 è appena rientrato da Parigi, dove ha incontrato insieme al sindaco/commissario Letizia Moratti e al vice presidente della Regione Lombardia, Gianni Rossoni, i commissari del Bie. In ballo il primo check sullo stato avanzamento lavori.
Non è stata una passeggiata, anzi. Da quel che risulta a Il Sole 24 Ore il Bureau avrebbe chiesto conto alla delegazione italiana di una serie di riserve accumulate in questi mesi di ritardi: soprattutto sui terreni dove sorgerà il sito espositivo e sul riutilizzo post evento dell’area. Rilievi dipanati, però. Moratti, infatti, ha garantito alla commissione che la destinazione finale non è ancora stata decisa «ma sarà adibita a verde per il 50%, mentre stiamo valutando con SoGe le funzioni da lasciare. Ci sarà poi una consultazione popolare», ha spiegato il sindaco al rientro a Milano. In realtà sarà un referendum proforma, perché su quei terreni dovrebbe sorgere la Città del gusto e il nuovo ortomercato. Inoltre, «abbiamo presentato il piano infrastrutture, gli accordi internazionali e il comitato scientifico».
Alla fine il presidente della commissione esecutiva Bie, il danese Christiansen, si è detto soddisfatto dell’informativa. In particolare «Stanca ha dato un forte segnale di unità dietro il progetto», commentano fonti interne al Bie. «Evidentemente lo stimolo dei mesi scorsi ha funzionato», spingendo Milano ad accelerare. «Entro fine maggio sceglierò la squadra per rendere pienamente operativa la società», ha precisato l’ad, ormai vero plenipotenziario dell’evento. Ma la formazione del team è solo la prima tappa verso il 1° maggio 2010, quando ci sarà la registrazione ufficiale del progetto. In mezzo, una serie di step incalzanti: l’allestimento del sito, l’avvio delle gare internazionali e del masterplan. Un piano industriale che, ha chiosato l’ex ministro, «non prevede nessuna esclusione o ridimensionamento. Si tratta piuttosto di tradurre nel masterplan le idee e -40i progetti del dossier di candidatura». Anche se poi, a domanda, sui numeri contenuti nel dossier e da riconfermare nel piano economico-finanziario (29 milioni di visite, 70mila posti di lavoro e 4,1 miliardi di ricavi), Stanca glissa, gettando il cuore oltre l’ostacolo: «Anziché pensare a ridimensionare e tagliare – dice – pensiamo a come migliorare. Bisogna pensare positivo perché l’Expo è un’occasione straordinaria e unica».
Anche sull’Accordo di programma relativo al sito, resta un’ombra. «Siamo nei tempi previsti, non ci sono ritardi», assicura Moratti. Da dossier di candidatura dovrebbe chiudersi a novembre 2009. Si slitterà invece a primavera, a ridosso della “registrazione”. Di certo, «sarà il primo Expo post crisi», completa Formigoni. Quanto alla costruzione del sito, Stanca ha confermato che «noi, come SoGe, facciamo Expo guardando alle competenze sul territorio». In questo senso Fiera Milano è un grande asset. Dunque non escludo collaborazioni su infrastrutture e organizzazione». Anche con nuovi veicoli societari? «Non escludo niente…».