Rassegna stampa

Specializzati in fiere dirette al consumatore

Genovese di nascita, Antonio Bruzzone è cresciuto a “pane e salone nautico”. E per la grande fiera ligure ha anche lavorato, ma ora è direttore commerciale di Fiera di Roma e considera Big Blue un fiore all’occhiello del quartiere della capitale. Quanto al paragone con Genova, non esiste una vera rivalità, le due fiere sono diverse e quindi possono diventare, o sono già, complementari.
Come si inserisce Big Blue nel calendario di Fiera di Roma?
Fin dall’inizio e in particolare negli ultimi anni ci siamo specializzati nelle cosiddette fiere B2C, Business to consumer, che si rivolgono cioè al grande pubblico. Accanto a Big Blue organizziamo eventi legati all’artigianato, alle moto, ai cavalli, che tengono conto delle esigenze del territorio in cui siamo inseriti. Big Blue non fa eccezione.
Vi rivolgete solo agli abitanti del Lazio?
No, il bacino è molto più ampio e comprende parte del Centro-Sud. Siamo facilmente raggiungibili da Napoli ma anche da Firenze, è come se potessimo contare su otto milioni di potenziali visitatori per ogni manifestazione. In treno ci vuole un’ora e mezza, un viaggio considerato accettabile per chi si reca a una fiera con l’obiettivo di comprare qualcosa, non di fare semplicemente una gita.
Accanto alle fiere avete sviluppato un’intensa attività congressuale. Vorreste potenziarla ulteriormente?
Quando sarà pronta anche la Nuvola, la nuova struttura progettata da Massimiliano Fuksas, Fiera di Roma diventerà imbattibile, sul fronte congressuale. Perché oltre a strutture tecnologicamente all’avanguardia e a servizi in linea con gli standard dei più importanti quartieri fieristici europei, noi abbiamo Roma, una delle città più visitate al mondo. Il cosiddetto turismo congressuale ha un potenziale enorme, come dimostrano gli ultimi appuntamenti che abbiamo ospitato, con i congressi dei diabetologi europei o dei geologi, venuti da tutto il mondo.
Nessun segnale di crisi, dunque?
Se dicessi che va tutto benissimo mentirei. La congiuntura economica negativa influisce anche sul settore fieristico e congressuale, ma nel complesso stiamo tenendo bene. Speriamo che questa fase passi presto, ma abbiamo basi solide per attraversarla senza gravi scossoni.
Il panorama fieristico europeo è molto complesso. Avete stretto alleanze con altri quartieri?
Sono in questo campo da molti anni, ho lavorato per Fiera di Genova e Fiera di Bologna. Credo di aver capito una cosa: le alleanze o le sinergie si fanno sui prodotti, più che sulle strutture. Due fiere possono stringere degli accordi per una certa tipologia di manifestazione, noi lo facciamo con Francoforte per quanto riguarda i complementi d’arredo. Ma non ci sono, per così dire, accordi quadro.
E le infrasttutture romane sono all’altezza?
Si può sempre migliorare, ma negli ultimi anni sono stati fatti investimenti importanti e non possiamo lamentarci.

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