
Sfida Olimpiadi per i fucili italiani
Matteo Meneghello
MILANO
Dal distretto di Gardone Valtrompia, in provincia di Brescia, a Pechino. La produzione armiera sportiva e venatoria italiana (un miliardo di euro il giro d’affari complessivo, produzione in crescita dell’11% nel 2007) ritorna in vetrina a Exa, la principale rassegna nazionale del settore, ospitata da sabato 12 aprile fino a martedì 15 nei padiglioni della Fiera di Brescia.
Oltre 270 espositori, provenienti da 20 nazionalità diverse, per un’iniziativa che quest’anno, a pochi mesi dalle Olimpiadi, si propone come bandiera di un made in Italy capace di raggiungere standard qualitativi di vera eccellenza a livello internazionale. Le armi italiane, imbracciate da atleti di diversi Paesi, negli ultimi anni hanno registrato un successo crescente nelle maggiori competizioni internazionali: 11 medaglie vinte su 12 in palio ad Atlanta 1996, 16 su 18 a Sydney 2000. Nell’ultima Olimpiade, ad Atene, l’intero medagliere (18 primi posti) è stato conquistato da fucili italiani, utilizzati da atleti di tredici nazioni diverse.
«Nel primo trimestre di quest’anno – ha spiegato ieri il presidente di Unioncamere Lombardia, Francesco Bettoni, presentando la rassegna – il settore sta vivendo qualche difficoltà, a causa del supereuro. Le aziende, però, pur se penalizzate nei margini, resistono e continuano a esportare: il comparto è tra i pochi in Italia ad avere ampiamente vinto la sfida della competitività e dell’internazionalizzazione, conservando allo stesso tempo profonde caratteristiche distrettuali».
Oggi circa il 90% della produzione delle armi destinate a uso sportivo e venatorio viene prodotto nell’area-sistema di Gardone Valtrompia. La leadership italiana in Europa e nel mondo, nasce proprio qui: il 70% delle armi lunghe da tiro e da caccia prodotte nel vecchio continente sono italiane (circa 463mila "pezzi" nel 2007), con punte di esportazione del 90% per alcune categorie, come le repliche e le armi ad avancarica.
Exa, oltre a fare da ideale "anticamera" alla Olimpiade cinese, sarà anche contenitore di iniziative, manifestazioni, convegni dedicati all’intera filiera del settore armiero (circa 4mila gli addetti diretti complessivi). Nell’occasione, il ministero dell’Interno presenterà ufficialmente Space, nuovo strumento informativo per le autorizzazioni di polizia in materia di armi e di esplosivi.
«L’Italia è pronta a gestire online l’intera materia – ha spiegato ieri Giovanni Aliquò, direttore dell’area Armi ed Esplosivi del ministero dell’Interno –. Entro il 2009 tutte le procedure saranno automatizzate, in totale trasparenza: un segnale di maturità importante, che ci qualifica anche nella lotta al terrorismo».
matteo.meneghello@ilsole24ore.com
I NUMERI
18
En plein
Sono 18 su 18 le medaglie d’oro conquistate dai fucili italiani, imbracciati da atleti di 13 nazioni diverse, nell’ultima edizione delle Olimpiadi
ad Atene
463mila
La produzione
L’anno scorso i fucili prodotti dalle aziende italiane hanno sfiorato le 500mila unità,
l’11% in più sul 2006