Rassegna stampa

Se il biglietto della Fiera non è più cult

Dalla prossima edizione della Campionaria i ticket d´ingresso saranno acquistati dalle aziende LELLO PARISE (segue dalla prima di cronaca) Lacirignola fa un paio di conti e scopre che il “biglietto solidale” avrà fortuna e potrà «contribuire allo sviluppo sociale del territorio». Da queste parti infatti, quasi il 60 per cento della popolazione veste i panni del donatore: si tratta di circa 2 milioni di uomini e donne, dai vent´anni in su. Le imprese che si rimboccano le maniche per fare del bene, sono il 56 per cento. Dati sufficientemente rassicuranti per materializzare «azioni virtuose», come le chiama Michele Emiliano, e per ipotizzare una «crescita economica e culturale» sottolinea Enzo Divella, capo dell´amministrazione provinciale. Con il sindaco, tra i soci fondatori della Fiera del levante. Fiera che se la batte, per numero di visitatori, con le capitali commerciali europee e questo è un altro dato da censire adeguatamente: a parte due esposizioni parigine, in Italia solo il Motor show di Bologna e l´International cycle and motorcycle a Milano fanno meglio. Una sovranità antica, insomma. Adesso imbellettata dalla «filantropia strategica», la definisce l´eclettico Lacirignola. E forse per questo, modernizzata. Il governatore Vendola fa gli scongiuri, né potrebbe essere diversamente «nel momento in cui crescono forme di sfiducia nei confronti dell´agire politico». Ma «il fatto di essere il primo ente fieristico in Europa ad imboccare un tale percorso, non può che costituire particolare motivo di apprezzamento ed incoraggiamento per una piena riuscita dell´iniziativa» puntualizza Nichita il Rosso. Del resto Lacirignola prometteva una Fiera che potesse «giocare a tutto campo», capace di essere «un punto di incontro, non di scontro». A meno di un anno dal suo insediamento, il nuovo padrone di casa sembra che faccia di tutto per trasformare il pachiderma del consumo a buon mercato, ma non degli affari, in qualcosa addirittura di spettacolare: come può essere il biglietto gratis negato. Da comprare, invece: non si fa da mai, nel capoluogo pugliese. Anzi, è un must sventolare e ostentare ed esibire il tagliando rimediato da chissà chi – l´uomo politico, il manager, l´industriale, il giornalista e tutti quelli che potevano ritrovarsene tra le mani più di uno – per varcare i cancelli e sgambettare orgogliosi tra i viali dopo aver gridato “Io ce l´ho”. Come stanno le cose, è la scommessa, «chiediamo alle aziende di partecipare all´adozione dei biglietti solidali perché sicuramente con questo acquisto si potranno dare risposte ai bisogni, partendo da quelli dei più umili: immigrati, disabili, anziani…». È il tentativo per restituire alla Fiera del levante, tanto celebrata quanto chiacchierata, vecchi splendori. E per fare sì, come ripete spesso il vicepresidente della giunta regionale Sandro Frisullo, che questo quartiere di 100 mila metri quadrati «non sia soltanto una colossale area destinata ai picnic».

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