
Scalda i muscoli il nuovo polo di Rho-Pero
Un indotto sull’intera Regione Lombardia pari a 4,3 miliardi di euro, dei quali una fetta di 2,4 miliardi andrà a ricadere direttamente sulle aree limitrofe. Queste, stando alle cifre diffuse nei mesi scorsi da Fondazione Fiera e Bocconi-Certet, le previsioni di impatto economico che il nuovo polo fieristico di Rho-Pero avrà sul territorio circostante.
All’Osservatorio sull’indotto fieristico, creato della Camera di commercio di Milano, va invece il merito di aver “scandagliato” gli 11 Comuni dell’hinterland milanese, che circondano l’insediamento di Rho-Pero, mettendo in evidenza complessi alberghieri, strutture per l’accoglienza, aree dismesse e qualsiasi altra voce di interesse per quello che dovrebbe diventare, a partire dal l’aprile 2005, uno dei primi quartieri espositivi a livello internazionale.
Secondo le previsioni della Fondazione Fiera, i settori maggiormente coinvolti saranno le attività manifatturiere, gli alberghi e il commercio, destinati a coprire un fetta pari al 47% della ricchezza complessivamente prodotta.
Quanto alle aree produttive dove l’effetto Rho-Pero si farà maggiormente sentire, è invece l’Osservatorio della Camera di commercio milanese ad aver contato un patrimonio di 15.564 imprese su un totale di 234.765 abitanti, 32 ville storiche, 19 alberghi, otto cinema, otto mulini antichi, almeno cinque aree industriali da riqualificare e quattro centri commerciali. Le imprese censite sorgono soprattutto a Rho (22%), Bollate (18%), Garbagnate e Settimo Milanese (10%), Arese (7%), con una concentrazione media di quasi sette aziende per 100 abitanti. A fare la parte del leone è il settore commerciale con una fetta del 30% delle attività presenti, seguono edilizia (17,5%), manifatturiero (17%) e servizi (15 %).
Dei 19 alberghi presenti sul territorio, invece, otto sono concentrati tra Bollate e Pregnanza, tre a Pero. L’offerta complessiva alla voce hospitality conta 600 camere e 1.019 posti letto e a breve dovrebbero aggiungersi altre cinque strutture alberghiere distribuite tra Garbagnate, Pero e Bollate.
Nelle 32 ville storiche censite sul territorio, invece, saranno ospitati eventi collegati alle manifestazioni espositive, ma anche attività culturali e di ricerca. In questo senso stanno facendo da apripista le esperienze del Castellazzo di Bollate e di Villa Litta a Lainate, destinate a diventare sedi congressuali e universitarie per il Politecnico di Milano e per l’Università San Raffaele. Così come sono almeno cinque gli ex insediamenti industriali, su cui esistono piani di riutilizzo mirati allo sviluppo del territorio: l’Alfa Romeo di Arese, Bull e Agip di Pregnana, la Citterio di Rho e l’Italtel di Castelletto. Concludono la carrellata delle risorse evidenziate dall’Osservatorio i quattro centri commerciali già esistenti in zona (due a Rho, uno a Bollate uno a Settimo Milanese), destinati a diventare sei quando saranno completate altre due strutture a Baranzate e a Cornaredo.