
Saloni europei, Ferrari al vertice
MILANO – Un italiano sale al vertice di Emeca, l’associazione che rappresenta le grandi fiere europee (tra le altre Parigi, Birmingham, Madrid, Barcellona, Zurigo e Bruxelles). Piergiacomo Ferrari, amministratore delegato di Fiera Milano Spa, guiderà l’associazione per i prossimi tre anni. Ferrari, che è stato eletto all’unanimità nel corso dell’assemblea generale di Emeca svoltasi ieri a Milano (a porte chiuse), subentra a Michael von Zitzewitz, numero uno della Fiera di Francoforte. Il manager tedesco resterà comunque nell’organizzazione come responsabile dei rapporti con l’Unione europea. La nomina di Ferrari, che ha ottenuto il pieno appoggio anche delle altre tre fiere italiane associate a Emeca (Bologna, Verona e Rimini), rappresenta un riconoscimento al ruolo di primissimo piano conquistato nel contesto internazionale da Fiera Milano con il suo nuovo, grande quartiere espositivo di Rho-Pero, inaugurato a fine marzo.
Ferrari, presidente in carica anche di Aefi (l’associazione degli enti fieristici italiani), nel ricevere il testimone da von Zitzewitz ha indicato con precisione all’assemblea quali sono le sfide che attendono l’industria europea delle fiere nei prossimi anni. La principale è il rafforzamento della leadership che l’Europa vanta, a livello mondiale, nel settore fieristico. Un primato, è stato rimarcato più volte nel corso dell’assemblea, che in prospettiva potrebbe essere minacciato dalla crescita impetuosa dell’Asia – e della Cina in particolare, un Paese che sta investendo in misura massiccia nella costruzione di nuovi quartieri fieristici – e, in tono minore, dal risveglio “fieristico” degli Stati Uniti. L’Europa, però, ha ancora molte carte da giocare, prima fra tutte un’esperienza e una tradizione in campo fieristico che non ha eguali al mondo. Inoltre le fiere europee sono in grado di offrire un pacchetto di servizi che, per qualità e professionalità, surclassano di gran lunga l’Asia (per il momento). L’importante è uscire in qualche modo dalla logica del campanile e fare squadra, «tutti insieme», per respingere l’avanzata delle tigri asiatiche. «Le grandi fiere europee – ha detto Ferrari – devono cercare, con forza e convinzione, delle forme di collaborazione quando partono all’attacco dei mercati extra europei. Troppo spesso, in questi Paesi, ci presentiamo in ordine sparso, senza un minimo di coordinamento, creando delle duplicazioni di iniziative che, alla lunga, avvantaggiano solo gli operatori locali. Per non essere estromessi dalle aree più promettenti – ha aggiunto Ferrari – dobbiamo dare vita a delle sinergie tra le grandi fiere europee e pensare a strategie d’attacco comuni». E proprio sul terreno delle intese tra quartieri fieristici l’europresidenza di Ferrari muoverà i primi passi.