
“Roma spiazzerà Napoli e Bari”
MILANO * Entro il 2010 l’offerta fieristica italiana si concentrerà, in prevalenza, su tre poli: Milano, Roma (dove sorgerà un quartiere espositivo nuovo di zecca) e Bologna. Per tale ragione <è possibile che, in futuro, il dialogo tra Bologna e Rimini possa sfociare in qualcosa di più> di una generica collaborazione tra le due aziende. Inoltre l’ingresso in Italia di operatori stranieri (per la privatizzazione della Fiera di Padova sono in corsa anche i francesi di Gl Events) potrebbe spingere gli organizzatori italiani a imboccare, a loro volta, la via dell’estero. E in tal senso Promotor, la società che organizza il Motorshow di Bologna, non esclude nel medio termine di mettere a segno qualche colpo oltre frontiera (l’Est Europa è considerata un’area promettente).
In queste battute è condensata l’opinione di Alfredo Cazzola, il più importante imprenditore privato che opera nel settore delle fiere, sull’evoluzione dell’industria espositiva nazionale. Cazzola, presidente di Promotor e dello Smau (la maxi-rassegna dell’Ict che si svolge a Milano), è proprietario del Lingotto di Torino (100%) e azionista di Nuova Fiera di Roma Spa (50%) – la società di gestione della nuova fiera romana – Fiera di Bologna (4%), Fiera di Rimini (4,25%) e Fiera Milano (1%).
Quale scenario prefigura per il settore fieristico italiano entro la fine del decennio?
Entro quella data il sistema Paese avrà a disposizione tre grandi strutture, che assorbiranno la maggior parte delle rassegne: Milano, che nel 2005 lancerà il polo esterno di Rho-Pero, Roma e Bologna.
Ciò condizionerà la politica delle alleanze tra i centri espositivi?
Al momento l’unico centro espositivo che non ha necessità di fare alleanze è Milano. Bologna e Rimini sembrano destinati quasi per via naturale a stringere accordi tra di loro, anche se è prematuro immaginare oggi degli incroci azionari tra le due fiere.
In che misura l’avvento della nuova fiera di Roma modificherà gli equilibri del settore?
Di certo la costruzione di un grande quartiere fieristico romano è un fatto importante per il mercato. Roma svilupperà una sua vocazione che si distinguerà nettamente da quella, per esempio, di Milano. Semmai c’è un aspetto da tenere presente: la tempistica relativa alla realizzazione del nuovo quartiere capitolino non è definita in maniera puntuale. Noi restiamo convinti che entro la data programmata, cioè entro il 2006, il polo fieristico romano sarà regolarmente ultimato (con le prime mostre al via nel 2007). Ma devo aggiungere che nulla è stato ancora comunicato in via ufficiale.
Conferma le voci di difficoltà per Promotor nella futura gestione del polo fieristico romano?
Il nostro gruppo è portatore di un know how importante nel campo dell’organizzazione fieristica. La nostra presenza negli organismi di gestione della nuova fiera di Roma è garantita dai contratti, per cui rispondo affermando che siamo tranquilli.
Chi risentirà maggiormente dell’entrata a regime della nuova fiera di Roma?
La nuova fiera di Roma, rivolgendosi principalmente al mercato consumer, rappresenterà un’alternativa importante sia a Napoli che a Bari.
Come valuta il possibile ingresso di capitali francesi nella Fiera di Padova?
Se l’aumento della competizione, sulla scia delle privatizzazioni, significa anche aumento dell’efficienza allora ben venga la concorrenza, compresa quella straniera. Non mi preoccupo se qualcuno dall’estero punta a organizzare fiere in Italia. É giusto pensare che anche gli italiani possano fare shopping all’estero.
E Promotor è interessata a una qualche forma di shopping all’estero?
In Italia molti giochi sono fatti. É naturale allargare l’orizzonte. E in previsione di un eventuale salto di qualità della nostra azienda anche la quotazione in Borsa potrebbe essere un’opzione da studiare a fondo.
La Fiera di Milano è un rivale o un potenziale alleato?
Milano rappresenta la seconda piattaforma operativa del nostro gruppo dopo Bologna. Puntiamo a rafforzare la nostra presenza sulla piazza milanese.
Intanto lo Smau si prepara a collocare in mobilità una ventina di dipendenti…
É vero. Però l’impegno per rilanciare questa manifestazione resta fortissimo.