
Roma punta sui convegni
Anni pari contro anni dispari. Alla Fiera di Roma preferiscono decisamente i primi. Il motivo? È in quelli pari che è concentrata la maggior parte delle manifestazioni a cadenza biennale, quindi maggiori introiti sono assicurati. Se poi si aggiunge che quello appena trascorso è stato l’anno della crisi economica internazionale, aumentano i motivi per cercare di iniziare bene il 2010.
I segnali positivi non mancano, a sentire Antonio Bruzzone, direttore commerciale di Fiera di Roma. Se per il primo semestre gli espositori continuano a cercare di risparmiare, per la seconda parte dell’anno si vedono i primi cenni di ripresa. Si ricomincia a spendere, insomma, in un settore che non aveva registrato tanto una crisi di presenze da parte delle aziende, sempre interessate a “esserci” nelle fiere, quanto una predilezione verso stand di piccolo taglio, con una conseguente contrazione degli incassi.
Dati alla mano, nel 2009 il fatturato consolidato si è attestato sui 32 milioni, contro i 34 milioni dell’anno precedente. Grazie a queste cifre è stato comunque possibile raggiungere il pareggio di gestione. «Un risultato considerevole – afferma Antonio Bruzzone – per una realtà nata da poco e che ha attraversato un periodo di crisi». Per il 2010 le previsioni sono più rosee: 40 milioni di consolidato. C’è però una nota dolente. Quando si parla di fatturato e di pareggio di gestione si tiene sempre fuori l’enorme cifra del canone di locazione che grava sulla fiera: circa 18 milioni di euro all’anno. Un particolare non di poco conto, alla luce anche delle novità societarie previste per il 2010. È a giugno dell’anno scorso, infatti, che si è chiuso il bando per la manifestazione di interesse a entrare nel capitale di Fiera di Roma Srl. Attualmente la società è di proprietà al 100% di Investimenti Spa, a sua volta controllata dalla Camera di commercio di Roma (47,4%), dal Comune di Roma (27,6%), da Sviluppo Lazio e dalla Regione (entrambe al 12,4%), più altri soci con piccole quote.
«Siamo ancora alle fasi iniziali e penso che la situazione potrà essere definita entro l’estate», dice il presidente di Fiera, Roberto Bosi. Si parla di aprire il capitale della società per circa il 30% e i candidati sono quattro: Fiera di Stoccarda, Fiera di Milano, Fiera di Valencia e il gruppo francese Gl Events. Come spiega Bosi «si tratterà non solo di valutare le offerte, ma anche di capire quale sia la partnership maggiormente strategica per il futuro di Fiera di Roma». Insomma, un matrimonio di interesse, che potrebbe portare nella capitale le sinergie giuste per dare il via a nuove manifestazioni.
Secondo Bruzzone, però, la vera forza della Srl capitolina è proprio quella di essere riuscita ad acquisire la sua quota di mercato senza troppo appoggiarsi ad altre fiere, italiane ed estere. È così che sono nate anche le novità che debutteranno nel 2010: Romacavalli, l’Italy Airspace expo e il Gte (Global tourism expo). Fra i grandi eventi a cadenza biennale, questo è l’anno di Automechanika (in sinergia con Messe Frankfurt), Photoshow, Cosmofarma e Pabogel.
Poi si confermano i grandi successi, come Big Blu, dedicata alla nautica. «Per far entrare le grandi barche abbiamo dovuto fare delle modifiche ad alcuni padiglioni, ma la vera novità sarà la marina sul Tevere, che pensiamo possa essere pronta per il 2012», annuncia Bruzzone. Intanto si spera di inaugurare entro il 2011 almeno l’approdo sul Tevere. «Sarebbe non solo una nuova forma di collegamento con la città, ma anche una carta in più da spendere soprattutto nel settore congressuale, per offrire agli ospiti dei convegni e ai loro accompagnatori dei piacevoli viaggi in battello per visitare il centro di Roma oppure Ostia antica».
È proprio al ramo congressuale che punta il presidente Bosi. Da questo settore proviene quasi un terzo del fatturato (10 milioni) e nel 2010 Fiera ha già in calendario due congressi medici da oltre 10mila persone, per la maggior parte stranieri. Sarà però necessario rendere più semplici i collegamenti, annoso problema della fiera capitolina. «Ci stiamo lavorando», promette Bosi: è allo studio un accordo con le Ferrovie dello Stato per far fermare il Leonardo Express (il treno non-stop che collega Termini a Fiumicino) nella stazione davanti alla fiera, almeno nei giorni delle grosse manifestazioni.
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