
«Roma: nuovi stand in aprile»
ROMA – Una nuova grande fiera internazionale sul turismo, una mostra-evento dell’agroalimentare made in Italy, una manifestazione sullo stile italiano della casa, dai mobili all’oggettistica ed ai complementi d’arredo. Sono alcuni dei progetti a cui si lavora per il nuovo complesso della Fiera di Roma. Una struttura che fino a qualche mese fa era considerata un sogno all’italiana, bello sulla carta, ma destinato a farsi aspettare. Si temevano rallentamenti per il ritrovamento di reperti archeologici nelle aree del cantiere. Invece la tabella di marcia sarà rispettata. Questi incartamenti sono sulla scrivania di Marco Sogaro, ingegnere, 41 anni, ex direttore generale di Fiera Milano Spa e dal primo settembre amministratore delegato di Fiera Roma, la srl che gestirà il nuovo quartiere capitolino.
Roma è una sede fieristica ambita, ma i tempi di costruzione saranno rispettati?
Il nuovo quartiere sarà pronto per il taglio del nastro con il Natale di Roma, il 21 aprile 2006. L’entrata in funzione operativa con i primi 8 padiglioni, per 72.000 mq, è prevista per il prossimo settembre. Ulteriori 6 padiglioni, per complessivi 145.000 mq saranno pronti entro fine 2006. Il presidente della società proprietaria del quartiere, Andrea Mondello, (Fiera di Roma Spa: 47,4% Camera di Commercio di Roma, 27,6 % Comune di Roma, 24,8 % Regione Lazio, ndr), ha saputo fare sistema con le istituzioni locali: abbiamo tempi certi e inoltre, quando aprirà la nuova fiera, saranno disponibili anche le infrastrutture di collegamento.
Prevarrà l’organizzazione in proprio o pensate ad alleanze?
Il team che avrà il compito di organizzare il portafoglio dei prodotti ed il calendario del 2006 è quasi completamente definito. Da pochi giorni è al lavoro il nuovo direttore commerciale Antonio Bruzzone, (ex Fiera di Genova e Fiera di Bologna, ndr.), i contatti con i potenziali clienti e partner sono avviati. Per ora pensiamo di procedere con sinergie su eventi specifici, realizzando un mix equilibrato fra fiere organizzate direttamente e fiere realizzate da organizzazioni esterne. Alle alleanze penseremo dopo.
Quali settori presidierete?
In primo luogo turismo, casa, arte e cultura. Ovviamente il nostro bacino naturale di manifestazioni è quello che ruota intorno alla pubblica amministrazione. Inoltre, potenzieremo la presenza in quei comparti industriali che hanno una presenza sensibile sul territorio. Faccio due esempi: il farmaceutico e l’industria grafica. Sono al lavoro da poco più di un mese e, nei contatti avuti, già riscontro un notevole gradimento degli operatori fieristici.
La tenaglia Roma-Milano strangolerà le altre fiere?
La nostra Fiera seguirà un suo percorso originale che consiste nello sviluppare l’enorme potenziale del sistema-Roma proiettandolo sull’intero bacino del Mediterraneo, grazie ad un quartiere-hub dalle caratteristiche uniche in Italia: collocato in area strategica, con un’accessibilità senza pari e con progettazione all’avanguardia. Finalmente Roma avrà una fiera degna del suo rango, ma questo non significa cannibalizzare nessuno.