
Rimini sposa i congressi
Al settore il 30% dell’intero fatturato turistico
Oltre 5 mila tra congressi, meeting, convention, con la partecipazione di oltre un milione di congressisti e per un totale di due milioni di giornate di presenza congressuale e 800 mila pernottamenti; 180 milioni di euro di fatturato per spese sostenute da congressisti e organizzatori in loco, e 300 milioni di euro di fatturato generale. È l’identikit dell’attività congressuale riminese secondo i dati dell’Osservatorio congressuale di Convention bureau della Riviera di Romagna. I numeri indicano la sempre maggiore incidenza del settore sul business turistico romagnolo. Infatti se le aziende alberghiere sono il principale segmento dell’indotto congressuale (per il pernottamento dei congressisti gli alberghi riminesi hanno fatturato 60 milioni di euro, mentre in termini di presenze il peso è stato del 12% dell’attività alberghiera complessiva), l’attività congressuale ha influito in modo rilevante anche su tutti gli altri settori. Dai ristoranti ai negozi. La quota del congressuale sul fatturato turistico della provincia di Rimini può essere valutata intorno al 30%. Chi sono i principali clienti del sistema congressuale riminese? Le convention aziendali (40%) e il sistema politico, istituzionale e sindacale. Il mercato dei congressi e dei convegni registra a livello nazionale una stagnazione, ma a macchia di leopardo, con aree che mantengono e migliorano le posizioni e altre che arretrano. Rimini fa parte del primo gruppo. Il grado di soddisfazione dei congressisti è risultato assai alto; secondo uno studio promosso dalla camera di commercio, il giudizio complessivo è stato 7,39 e ha messo in luce come la qualità del soggiorno sia stata un elemento fortemente apprezzato: l’86% dei congressisti si è detto soddisfatto dei servizi di cui ha fruito e l’11% è stato addirittura piacevolmente sorpreso (qualità superiore alle attese). Il buon voto assegnato dai congressisti all’offerta di servizi della provincia di Rimini, è attribuibile soprattutto alla professionalità degli operatori e alla cortesia nell’accoglienza con voti superiori a 8; ai servizi alberghieri (camera: 7,98 e altri servizi: 7,58); alla ristorazione esterna alla sede congressuale (7,98); ai servizi per il divertimento e al la rete commerciale (7,8). Voti meno brillanti alla qualità del programma sociale, alla climatizzazione e agli arredi delle sale lavori.