
Rimini «spariglia» sul legno
La fiera di Rimini cerca nuovi spazi e, come Davide contro Golia, va allo scontro con Milano. Non solo lanciando un nuovo salone triennale delle macchine di imballaggio, in concorrenza con Ipak-Ima, ma anche con lo spostamento di Technodomus sugli anni pari, in diretta competizione con Xylexpo.
Il guanto della sfida l’ha raccolto ieri l’associazione dei costruttori delle macchine per la lavorazione del legno, Acimall. «Siamo pronti a sostenere la leadership di Xylexpo con tutti gli strumenti a nostra disposizione», dice il presidente Ambrogio Delachi. Il nodo del contendere? Il cambiamento, annunciato ad agosto, del calendario di Technodomus che aprirà il sipario non nel 2011, ma il prossimo 20 aprile per cinque giorni (uno in più rispetto alla prima edizione di quest’anno) e dieci giorni prima di Xylexpo, la seconda fiera del mondo del settore, con una storia iniziata nel 1968, 82mila visitatori e 850 espositori da tutto il mondo. Dal canto suo, Rimini può opporre una radicata presenza sul territorio e nelle aree limitrofe di aziende leader: Scm, Cefla e Biesse che “valgono” il 45% del fatturato del settore italiano. «Quello della fiera di Rimini è un atto sconsiderato – afferma Paolo Zanibon, direttore generale di Acimall – in un momento in cui dovremmo vendere unitariamente il made in Italy. A questa decisione risponderemo, cominciando con l’impugnare la decisione della regione Emilia-Romagna che, pur non avendo concesso lo status di fiera internazionale a Technodomus, ha autorizzato il suo svolgimento nel 2010, nonostante la domanda sia stata presentata ben oltre il tempo massimo fissato dalla legge regionale».
Tuttavia, le ambizioni riminesi non sono piccole: «Non sarà una fiera di periferia, da poche migliaia di metri quadri», annuncia Lorenzo Cagnoni, presidente di Rimini Fiere. «Siamo all’inizio, il percorso non sarà facile ma abbiamo la disponibilità di tre leader del settore. In mercati presidiati, le scosse concorrenziali possono essere salubri: non ci possono essere rendite di posizione immutabili». Perché organizzare Technodomus in anni pari? «Una start-up – dice Cagnoni – non può attendere, per non essere travolta dal mercato».
Gli echi del dinamismo di Rimini sono arrivati anche sotto le Due Torri, dove ieri è stata presentata un’edizione del Cersaie (29 settembre-3 ottobre) da tutto esaurito. Ma i vertici della fiera non parlano di occasione persa, perché gli organizzatori del nuovo salone delle macchine da imballaggio, prima di scendere sulla costa, avevano bussato anche alle porte della capitale del packaging. «Abbiamo rifiutato – spiega Federico Minoli, ad di Bologna Fiere – perché vista la presenza di una fiera consolidata a Milano, abbiamo pensato fosse velleitario proporre qualcosa contro». Sulla decisione ha pesato anche un sondaggio condotto tra le imprese del settore. «Inoltre – prosegue l’ad – essendo i costi molto alti, abbiamo pensato che di questi tempi non fosse nel nostro interesse rincorrere questo business».
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L’ANTICIPAZIONE
Saloni in concorrenza
Ieri sul Sole 24 Ore il servizio sulla guerra delle Fiere