
Riassetto in sei mesi per il rilancio di Firenze Fiera
Sara Monaci
FIRENZE
Per avere un piano di rilancio di Firenze Fiera, che vada dal riassetto dei padiglioni alla ristrutturazione del Palaffari, si dovrà probabilmente aspettare almeno 6 mesi. Dopo la stesura del testo gli azionisti dovranno infatti indicarne il gradimento, e probabilmente l’iter non sarà così veloce. L’obiettivo, ancora di là da venire, è di separare gli immobili dalla gestione societaria. Ma intanto continua a piovere sul bagnato. Oltre ai conti in dissesto adesso sono in forse diverse manifestazioni, mentre il Salone del mobile è riuscito ad aprire i battenti in una situazione d’emergenza.
Pochi giorni fa 8 padiglioni sono stati sequestrati, mettendo quindi a rischio l’evento dedicato all’arredamento, che ha dovuto aprire rinunciando a importanti espositori come Scavolini. Per permettere lo svolgimento regolare dell’attività 3 strutture, perlomeno in possesso del certificato antincendio, sono state occasionalmente riaperti per una settimana. Il quadro non è certo confortante: 7 capannoni avevano ricevuto dal Comune solo un’autorizzazione temporanea nel 2001, allo scadere della quale, quest’anno, la magistratura ha contestato l’opportunità di reiterarla. Parte del padiglione centrale è invece completamente abusivo.
A rischio si trovano quindi tutte le altre manifestazioni in programma, tra cui, prima fra tutte, la consueta mostra dell’Artigianato, che da oltre 70 anni è la vetrina dei laboratori e delle botteghe toscane. È riuscita invece ad aprire oggi "Danzainfiera", rassegna nazionale del ballo, alla Fortezza da Basso dal 15 al 18, seppure in spazi più ristretti.
Negli ultimi anni Firenze Fiera ha perso molti eventi, tra cui la Btc, la Borsa del turismo, che si trasferisce a Roma, Prato Expo, che a Firenze ha preferito Milano, Moda pelle, che si è trasferita a Bologna, e Pitti casa, manifestazione che non ha più avuto un seguito.
A allettare gli organizzatori delle mostre non è certo il bilancio poco rassicurante di Firenze Fiera. Il 2005 si era chiuso con un rosso pari a 6,2 milioni, mentre il miglioramento dei conti nel 2006, anno in cui il debito è sceso a poco più di un milione, è dipeso essenzialmente dagli inferiori oneri finanziari e partite straordinarie, più che da un recupero nei ricavi.
Firenze Fiera, società per azioni, gestisce tre importanti strutture espositive: Fortezza da Basso, Palazzo dei Congressi e Palazzo degli Affari. Fortezza da Basso, fondamentale per Firenze Fiera, è di proprietà del Demanio e la Regione Toscana si sta impegnando per allungarne per altri 50 anni la concessione, che scadrà tra 17 anni circa. Ma ancora non ha ottenuto nessuna risposta. Allo studio del cda c’è ora la possibile divisione tra immobili e società gestionale. Per quest’ultima un advisor incaricato si sta occupando di trovare un partner "tecnico". E c’è chi già parla della Fiera di Valencia.