Rassegna stampa

Rho-Pero dà sviluppo

Sette miliardi di euro di fatturato e 18 mila posti di lavoro in più solo a Milano, che diventano, a livello nazionale, 38 miliardi di fatturato e 200 mila posti di lavoro. Sono, in cifre, i vantaggi derivanti dalla nuova Fiera di Rho-Pero, secondo un sondaggio della Camera di commercio di Milano, effettuato attraverso Cedcamera, su 398 imprese di Milano, Roma e Napoli. ´Il nuovo polo fieristico’, ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano, ´è una grande opportunità di sviluppo. Per Milano e per il paese. La nuova struttura rappresenta un risultato di eccellenza, sia in termini di competitività sia come esempio del fare sistema. E quindi è una sfida ulteriore a un impegno congiunto per le istituzioni, soprattutto per facilitare il collegamento stretto tra la città e una Fiera sempre più snodo di imprese italiane e estere’. Tra le fiere europee, quella milanese è preferita dal 32% degli italiani: primi i milanesi (42%), ma anche romani e napoletani (24 e 22%). Alle spalle solo Francoforte per il 14% (15% dei milanesi e 20% dei napoletani, solo il 3% dei romani). Ben viste anche Monaco (da milanesi col 7% e napoletani col 4%) e Düsseldorf (milanesi col 7% e romani, 8%). Bene anche Bologna, ma più per Napoli e Roma (5% e 9%) che per Milano (3%). A motivare la scelta, il mercato di riferimento per il 29% (31% per Milano, 28% per Roma, 30% per Napoli), organizzazione ed efficienza del personale per il 21% (19, 25, 23%). Senza dimenticare modernità e tecnologie, di più per i milanesi (11% contro una media del 9%), la specializzazione settoriale (9%, 10% per i romani), il paese in cui si trova e la posizione geografica (più per milanesi e napoletani, 9 e 7% contro 8% di media), i costi, più per Roma (8% contro il 5% di media). Riguardo i cambiamenti di Milano col nuovo polo fieristico, secondo le imprese sarà più competitiva (35%, con un picco al 39% per i milanesi), internazionale (27%, più per i romani 29%, e i milanesi 28%). Per i milanesi cambierà il traffico (17% contro una media del 13%), per i napoletani la sicurezza (22% contro 12%) e l’architettura (10% contro 6%), per i romani il costo della vita (12% contro 7%). In merito, invece, alla crescita di fatturato per le imprese, dovuta all’effetto Fiera, dai dati raccolti risulta che la maggior parte delle imprese (circa il 40%) non vede una crescita del proprio fatturato. Un’altra buona parte delle imprese (circa il 39%) è indecisa. Le imprese intervistate non riescono a quantificare il possibile effetto positivo di crescita. Circa il 9% delle imprese percepisce positivamente la creazione del polo, infatti prevede un aumento del proprio fatturato fra lo 0 e il 2%. Risulta molto bassa (2,1%) la percentuale delle imprese che vede un’ampia crescita del fatturato. I dati relativi alla stima della crescita dell’occupazione della singola impresa dovuta all’effetto nuova Fiera sono simili a quelli sul fatturato. Infatti le imprese si concentrano nuovamente sulla prima fascia della risposta (il 48% delle imprese pensa che il polo non avrà alcun effetto) e ancora un’ampia percentuale (circa il 38%) non è in grado di stimare un possibile beneficio sull’occupazione. Diversamente dal caso precedente, si riscontra una percentuale (circa il 6%) per chi considera possibile una crescita dell’occupazione relativa alla propria impresa fra lo 0 e il 2%.

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