
Quei borghi da (ri)scoprire
Tornano a rivivere le antiche piazze, gli antichi muri di antichi, antichissimi borghi italiani, quel nucleo plurisecolare della vita civile che furono i nostri comuni e che oggi per gli italiani ma soprattutto per gli stranieri rappresentano il simbolo del vivere slow e della qualità della vita. Da sogno a realtà il passo non sempre è breve anche perché le difficoltà logistiche, burocratiche ed economiche sono numerose. La specifica area tematica all’interno di Made Expo 2010 «Recupero dei borghi e dei centri storici» per iniziativa di Borghi Autentici d’Italia viene presentata insieme a una ricerca realizzata con il contributo meritorio di Piemonte, Emilia Romagna, Puglia e Calabria – le regioni con particolare esperienza nella tutela architettonica e culturale dei borghi – Doxa e Mercury.
Cosa pensano gli italiani dei borghi? Il 57,4% ha un’immagine precisa e corrispondente alla realtà e cioè che si tratti di paesi molto antichi, molto piccoli e con poche case (46,4%); un 15,4% addirittura ne ha una visione favolistica come di centri arroccati intorno a un castello, cinti da mura. Un’idea positiva dal punto di vista culturale perché il borgo è visto soprattutto come meta da scoprire grazie anche alla qualità dei rapporti umani. Circa un terzo degli intervistati dichiara di aver visitato nel corso dell’ultimo anno piccole città, villaggi, paesini storici e il 26% vi ha pernottato qualche volta. Secondo la ricerca su 100 persone i visitatori potenziali rappresentano un terzo e di conseguenza c’è ampio spazio per migliorare questa quota e per favorire un più intenso movimento turistico.
Che cosa piace di più? Il passaparola rappresenta la fonte principale ma non esclusiva delle informazioni ma ha un significato positivo poiché è un indice di gradimento molto efficace. Il 63% dei visitatori dichiara di aver gradito di più la bellezza architettonica del centro storico, il 57% ha apprezzato soprattutto l’atmosfera del luogo mentre il 55% ritiene di essere rimasto colpito dalla bellezza della natura circostante. Una percentuale non indifferente, il 16,6%, dichiara di aver gradito molto la qualità dei ristoranti o delle trattorie. Importante anche quel 17,8% di turisti che afferma di aver apprezzato più di tutto l’approccio con la gente del luogo.
Cosa non piace? Il vero problema arriva quando si analizzano le dotazioni e le attrezzature turistiche dei piccoli centri storici con le loro carenze di pubblici esercizi e anche i loro orari di apertura molto limitati, nonché l’assenza di servizi di accoglienza. Una buona parte dei turisti vorrebbe tornare per soggiorni più lunghi ma la ricettività probabilmente è inadeguata; gli stranieri danno indicazioni molto precise in particolare per il Sud poiché dichiarano di apprezzare praticamente tutto dei piccoli borghi, dalla qualità del paesaggio naturale e costruito, alla simpatia e all’ospitalità degli abitanti. Come mai le visite – da quanto risulta – non si ripetono e come mai i pernottamenti restano fermi negli anni? I tour operator e gli stessi turisti stranieri dichiarano che gli alberghi, le informazioni fornite ai turisti e i servizi turistici in genere sono decisamente scarsi e inadeguati. Ma se la situazione migliorasse i borghi avrebbero più prospettive di crescita rispetto alle grandi e medie città poiché mantengono quelle caratteristiche tipiche, storiche e umane che altrove stanno scomparendo o si stanno attenuando. Ma in realtà prima di progettare la trasformazione di un borgo in una meta per turisti occorre, secondo gli autori della ricerca, analizzare con attenzione le vere opportunità di sviluppo del territorio e non soltanto quelle del paesino pur molto bello e antico. Serve cioè una “rete” organizzativa regionale che porti turisti dalle mete di massa e dai paesi europei con precise motivazioni, strutture adeguate e servizi turistici plurilingue. Da solo il borgo rischia, come è accaduto in tanti casi, flop molto costosi dopo essersi indebitato con impegnativi investimenti.
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PICCOLE PIAZZE
5.830
Il totale
I comuni in Italia con meno di 5mila abitanti
500
I più importanti
Il numero dei borghi storici si attesta intorno al 5% del totale
341
Spopolati
C’è anche una fetta residua di borghi completamente disabitati
EVENTI & CONVEGNI
Mercoledì 3 febbraio
Ore 11.30, pad. 6: incontro tra gli espositori dell’evento «Borghi&Centri storici».
Ore 14.00, pad. 6: Il restauro dei borghi antichi: metodi e interventi di eccellenza nel recupero della tradizione.
Ore 15.00, pad. 6: Evento tecnico e presentazioni di casi, buone prassi e soluzioni progettuali per il recupero e la valorizzazione di Borghi&Centri storici.
Giovedì 4 febbraio
Ore 10.30, pad. 6: I borghi: il nuovo made in Italy.
Venerdì 5 febbraio
Ore 9.30, pad. 10: Il rame e l’architettura sostenibile.
Ore 10.00, pad. 6: Efficienza energetica e sostenibilità nel recupero edilizio di Borghi&Centri storici.
Ore 10.30, pad. 6: L’anima digitale delle città d’arte.
Ore 11.00, pad. 1: Progetti in area mediterranea.
Ore 12.00, pad. 6: Tetti verdi.
Ore 13.30, pad. 7: Gruppo 24 Ore, Spazio urbano e qualità ambientale.
Ore 14.30, pad. 6: Borghi&Real Estate: il finanziamento pubblico e privato.
Sabato 6 febbraio
Ore 10.00, pad. 6: Formazione, ricerca e osservazione: un nuovo sviluppo per i borghi.
Ore 10.00, pad. 6: Evento tecnico e presentazione di casi, buona prassi e soluzioni per il recupero e la valorizzazione di Borghi&Centri storici.