Rassegna stampa

QUATTRO FIERE PER UN TESSILE

Dal 13 al 16 settembre Ideabiella, Ideacomo, Moda In e Shirt Avenue diventano una sole manifestazione. Così le grandi collezioni di tessuti per l’abbigliamento puntano al rilancio. Perché l’unione fa la forza
PUNTO Di SVOLTA . Un passo avanti tanto più importante in un momento in cui, a fronte di un calo del fatturato dell’industria tessile italiana – dai quasi 48 miliardi di euro del 2001 ai 42 miliardi e mezzo di euro del 2004 – le esportazioni hanno invertito la rotta, registrando un più 1% nell’ultimo anno. La necessità di consorziarsi per dare un’immagine compatta di sé è sottolineata da tutti gli organizzatori di Milano Unica, che hanno sottolineato anche l’integrazione tra ambito espositivo e servizi correlati: nella location rinnovata sono stati inseriti allestimenti architettonici ad hoc. Milano Unica è al primo appuntamento ma già nota grazie al road show che tra maggio e luglio l’ha portata in sette grandi città, da Tokyo a Londra e New York. Alla quattro giorni milanese saranno ospitati 609 espositori, di cui 130 internazionali, su una superficie di oltre 23 mila metri quadrati. Il salone più grande sarà quello di Moda In, con 456 espositori per quasi 15 mila metri quadrati. La fiera, presieduta da Max Dubini, si propone come supporto al settore tessile attraverso una proposta trasversale fra tipi diversi di tessuto e accessori. È suddivisa per aree, dai tessuti a maglia ed elasticizzati di Fancy Knitting a Infostile, dedicata ai servizi alle imprese. Saranno invece 54 gli espositori di Ideacomo, storica fiera nata nel 1975 oggi guidata da Beppe Pisani. Ospita produzioni di tessuto di alta gamma quasi esclusivamente di seta e tutte per abbigliamento femminile. Mentre Shirt Avenue è la manifestazione più giovane e al cui timone c’è Silvio Albini. Fiera ambiziosa che punta sul tessuto per camiceria di alta gamma. E infine Ideabiella, presieduta da Pier Luigi Loro Piana, che propone creazioni di tessuti fini e medio-fini principalmente di lana. Diverse eppure integrate, insomma. Ma se questo è possibile è perché l’obiettivo delle quattro fiere made in Italy è lo stesso: essere punto d’incontro di stilisti, designer e case di moda e alta moda e dare l’impronta ai trend delle prossime collezioni.

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