Rassegna stampa

Puntiamo su una fiera che valorizzi il distretto

La crisi finanziaria che attraversa tutte le economie mondiali e che continua a pesare sui conti dei Paesi e sulle prospettive di ripresa, ha colpito duramente il nostro sistema che è basato su una rete diffusa di piccole e medie imprese e su una vitale propensione all’export. Per questo motivo le decisioni del Governo e delle istituzioni locali sono state rivolte soprattutto a garantire il credito alle Pmi , sollecitando un ulteriore salto di qualità e di efficienza delle produzioni “made in Italy” che rappresentano l’ossatura fondamentale delle nostre esportazioni e la voce attiva della nostra bilancia commerciale.
Il mobile e l’arredo rappresentano un comparto decisivo del nostro settore manifatturiero e un fattore determinante per la nostra economia e per l’occupazione. Pesaro e le Marche si trovano al centro di questo sistema e guidano, per numero di imprese e per fatturato, il distretto produttivo più importante del mobile italiano e, in particolare, quello della cucina. Le Fiere di Pesaro non potevano né dovevano rinunciare, in una situazione così critica e delicata per le aziende, a offrire ai mobilieri e all’industria della cucina una vetrina professionale e di qualità, orientata agli affari e all’ampliamento della presenza italiana sui mercati internazionali. Questo è il principale obbiettivo di Domo 360, evento che si terrà a Pesaro dal 24 al 27 settembre prossimo.
Le più recenti ricerche sui distretti industriali e sulla evoluzione delle imprese che dentro i distretti operano, segnalano in tutta evidenza la vitalità degli stessi e la specificità di un sistema di produzione che è un “unicum” senza riscontri in altre economie. I distretti ci sono stati invidiati da tutti e permangono come una caratteristica esclusiva del sistema economico del nostro Paese.
Nel biennio che ci sta alle spalle i distretti hanno misurato una crescita delle piccole e medie imprese che toccano ormai il 75% della filiera manifatturiera. Pesaro è considerato dalla rilevazione dell’ufficio studi di BancaIntesa un distretto vincente che, nello specifico settore del mobile, condivide con il distretto friulano il primato dell’intero comparto nazionale.
I processi di internazionalizzazione e l’allargamento della base produttiva attraverso la delocalizzazione non hanno colpito come in altri settori la vitalità del distretto che ha visto con la crescita internazionale una consolidata attività nei territori della tradizione e della filiera.
Anche la crisi profonda che attraversa tutti i settori manifatturieri sta facendo emergere un’attenzione nuova non solo al mercato cosiddetto domestico ma spinge alla emersione, anche comunicazionale, di una precisa identità territoriale che vuol dire maggior valore aggiunto e garanzia di una superiore qualità per il consumatore.
Il distretto è chiamato a rispondere a questa sfida che si aggiunge al concretizzarsi del progetto fiscale di distretto (legge Tremonti) e agli incentivi che legano le ristrutturazioni ai nuovi acquisti di mobili e di elettrodomestici. Poteva, quindi, il distretto marchigiano del mobile e Pesaro in particolare rinunciare all’appuntamento fieristico del Samp, pur rinnovato nelle finalità e adeguato alle attese delle imprese?
Non c’è una ragione valida che può sostenere l’annullamento dell’incontro pesarese. Nessuna filiera e nessun settore rinuncia alla sua più importante risorsa che è quella legata alla tradizione manifatturiera , culturale, storica: valori radicati solo su uno specifico territorio.
L’oro di Arezzo e di Valenza non si accontentano della fiera di Vicenza. Le armi si radicano nella Fiera di Brescia. La moda non rinuncia al binomio Milano e Firenze. La nautica si orienta ormai ad avere più poli,così come l’agroalimentare dove la specificità della fiera di Cesena si accompagna alla tradizione di Cibus a Parma e di Tuttofood a Milano.
Perché mai il mobile e le cucine dovrebbero accontentarsi della pur grande e unica al mondo kermesse del Salone di Rho? Perché non lavorare per una vetrina molto specializzata e professionale in grado di dare(per qualità e costi) un’ulteriore chance alle nostre imprese? Tutte queste ragioni ci hanno convinto a ridisegnare Domo 360 e a far sì che esso sia un contributo alla crescita economica del mobile del distretto e dell’intero made in Italy.

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