
Prove di alleanza
Vicenza. Sembrava che l’ingresso dei francesi di Gl Events nel capitale di riferimento della Fiera di Padova avesse mandato all’aria i piani di integrazione per gli enti veneti. Si ricorda il tentativo in extremis, fatto da Vicenza e Verona, per sbarrare la strada ai francesi con un’offerta di acquisto che però non si è rivelata competitiva. Sono seguiti gli strali di Giancarlo Galan, presidente della Regione Veneto, che accusava i vari enti di incapacità, auspicando una sinergia regionale che in tutti questi anni è rimasta sepolta sotto le macerie dei campanili. L’amministratore delegato di PadovaFiere, Andrea Olivi, ha invece rilanciato l’idea di un’alleanza con Vicenza, ribadendo che la presenza di Gl Events nel capitale di comando, lungi dal pregiudicare ogni accordo, facilita il raggiungimento di obiettivi comuni. E a questo scopo sarebbero già arrivate sulla scrivania di Valentino Ziche, presidente della Fiera di Vicenza, alcune proposte di collaborazione. «Io mi sono visto anche di recente col presidente di PadovaFiere, Ferruccio Macola – rivela Ziche – e abbiamo parlato di possibili sinergie. È chiaro che io sono favorevole all’unione delle forze, ma ho anche detto a Galan, strenuo assertore del sistema fieristico veneto, di farsene promotore e organizzatore. Ci convochi tutti attorno a un tavolo, ci “costringa” al confronto e ci aiuti a trovare un sentiero comune. Io sono convinto che, alla fine, una soluzione conveniente per tutti salterebbe fuori». Ci sono però problemi di approccio. Nel senso che, per dire, PadovaFiere il salto verso la spa a maggioranza privata l’ha già fatto, mentre Vicenza deve ancora fare i conti con le baruffe tra singoli soci pubblici e di categoria. Ora che l’arbitrato è stato spostato al 2009, pare che Manuela Dal Lago vorrebbe spingere sull’acceleratore e trovare un’intesa per trasformare l’ente berico in società per azioni. Olivi, senza tanti giri di parole, ha fatto capire che il tentativo di Vicenza e Verona di mettere il cappello su Padova altro non era se non il modo di dare alla politica un altro strapuntino. E se Olivi può parlare più o meno a ruota libera, in quanto amministratore di una spa, Ziche deve invece procedere con i piedi di piombo. Intese potrebbero essere fatte, per esempio, scambiando azioni delle diverse fiere. Ma questo potrà essere fatto solo quando Vicenza si sarà messa in pari. «Tuttavia è evidente per tutti – afferma Ziche – che una riorganizzazione delle varie manifestazioni fieristiche sparse per le tre fiere più importanti del Veneto gioverebbe al sistema economico nel suo complesso. Si potrebbero risparmiare costi inutili e concentrare risorse in vista di un obiettivo comune». Le grandi manovre, quindi, sono già cominciate. Ma prima di andare in porto il progetto comune, dovrà essere Vicenza a sistemarsi dal punto di vista statutario. A cominciare dalla trasformazione in spa, condizione ritenuta necessaria per trattare da pari a pari. Dopodiché si dovrebbe studiare un piano di collocamento azionario per fare entrare nuovi soci privati. In quel momento la politica dovrebbe fare un passo indietro.