Rassegna stampa

Pronto l’accordo per l’ente unico

A parte la definizione di un paio di temi – il personale e le deleghe regionali – la strada verso la società unica di gestione degli expo marchigiani appare spianata.
L’Erf (Ente regionale fieristico, con i quartieri di Ancona e Civitanova Marche) e Fiere di Pesaro sembrano infatti aver finalmente raggiunto l’accordo sulla Spa di “Fiera dell’Adriatico” – come già si ventila potrebbe chiamarsi il nuovo ente unico –, complici l’arrivo di un nuovo assessore regionale con delega alle fiere, la pandemica crisi che rende improrogabili le sinergie sui mercati e i bilanci sempre più disastrati.
«Sarà un soggetto interamente pubblico con un capitale sociale iniziale di due milioni di euro e quote aperte non inferiori a 50mila euro, molto snello operativamente, con un cda di soli 5 membri, un presidente e un direttore», precisa l’assessore regionale Vittoriano Solazzi, che ha nominato a fine dicembre un tavolo tecnico di lavoro ristretto e conta di arrivare alla bozza finale di statuto prima delle elezioni amministrative. «È un’operazione – afferma – che ottimizza le poche risorse disponibili e crea economie di scala, di fronte alla quale non ci sono campanilismi o opportunismi politici che tengono».
«I grandi ostacoli sono superati – conferma Ugo Calzoni, amministratore unico di Fiere di Pesaro, Spa controllata dalla locale Camera di commercio – e stiamo lavorando concretamente sui dettagli di un esperimento unico nel suo genere in Italia. Dobbiamo puntare sulle nostre specificità distrettuali (cantieristica, food, mobile, calzaturiero e turismo) sfruttando una posizione logistica ottimale a due passi dall’autostrada e una posizione privilegiata al centro dell’Adriatico». Il quartiere Campanara, la principale struttura delle Marche – con i suoi 45mila mq di spazi espositivi freschi di restyling e un investimento da 4 milioni in arrivo per la realizzazione, nel 2010, di una palazzina congressi centrale – scommette per il 2009 anche sulla nuova versione del salone del mobile, “Domo 360”, e sul debutto di “Marche food festival”, evento dedicato alle tipicità agroalimentari e all’industria della trasformazione.
Che sia davvero la volta buona, a cinque anni dalla legge regionale 24/2004 che istituiva la regia unica? Ne è convinto Dante Merlonghi, presidente dell’Erf, a patto che «la Regione deleghi alla nuova Spa tutte le competenze organizzative sugli eventi fieristici dentro e fuori i confini nazionali. Chiediamo non finanziamenti, ma la possibilità di crescere e gestire l’intera filiera fieristica, guardando al Mediterraneo, con l’obiettivo di raddoppiare l’attuale calendario – oggi una trentina di eventi nei tre quartieri delle Marche – così come il nostro volume di affari, pari a 3 milioni di euro nel 2008».
La Regione, che avrà una quota minoritaria nella super-fiera ma ampi poteri di controllo, ancora non ha sciolto il nodo delle competenze da delegare in tema di internazionalizzazione, così come non è chiaro il destino contrattuale della ventina di dipendenti pubblici dell’Erf in fase di privatizzazione. Resta, inoltre, il problema della nuova sede di Ancona, visto che non si parla di accentramento delle strutture espositive: l’autorità portuale dorica ha rimandato la deadline dello sfratto al 2011, ma il progetto da 22 milioni in concessione al l’interno della Quadrilatero, vicino all’aeroporto, è ancora in alto mare. Intanto, anche Civitanova sta realizzando all’uscita del l’A14 un quartiere nuovo di zecca da 10mila metri quadrati.
ilaria.vesentini@ilsole24ore.com

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