Rassegna stampa

Prato Expo alla Fortezza ma è tentata da Milano

SE non l´ultimo, quello del 16-18 settembre potrebbe essere il penultimo Prato Expo che si tiene alla Fortezza da Basso. Presto la tradizionale fiera fiorentina di tutto il meglio offerto dalle aziende di tessuti emigrerà a Milano per unirsi alle consorelle del nord che puntano a una grande fiera unica del tessile. Ideabiella, Ideacomo, Moda In e Shirt Avenue hanno già firmato l´accordo: il 2 marzo, la prima edizione della nuova maxi fiera che vuole vincere la concorrenza della francese Première vision; il milanese Portello, la capiente sede. Prato Expo non è ancora della partita, tentenna nell´abbandonare la più vicina Firenze. Ma sembra questione di poco. Che unirsi agli altri sia necessario, sembra cosa incontestabile e sulla sede non si potranno fare tanti cavilli. «Dateci tempo di discutere strategie e dettagli. Sicuramente però una razionalizzazione è necessaria e il nostro obiettivo è offrire servizi alle aziende ai clienti. Cosa che non si fa obbligando questi ultimi a girare mezzo mondo per inseguire fiere diverse sullo stesso tema», è realistico Riccardo Marini, presidente di Prato Trade, il consorzio di circa 160 tra le più quotate aziende del distretto tessile che organizza la fiera in Fortezza. Così Firenze Fiera, la società che gestisce la Fortezza, rischia di perdere un´altra fiera e l´edizione di Prato Expo che si aprirà giovedì di avere il sapore di un addio. Oltre a quello della speranza. « A Prato si vedono segnali di svolta – è ottimista Marini – I successi del cardato e dei tessuti fantasia, che sono il pezzo forte del distretto, continuano. Ma non per questo si può stare fermi ad aspettare, il cambiamento ormai è necessario». Anche per Prato Expo. «Da anni si concorda sul fatto che non ci possono essere cinque diverse piccole fiere del tessile in Italia – spiega il presidente – Ma ora non si può più attendere, i tempi sono troppo difficili. La grande fiera unitaria è vincente. Tutti sotto lo stesso tetto, ma indipendenti: Prato che crea per la donna, Biella per l´uomo, Shirt Avenue per la camiceria, Moda In per sport e accessori e Como con la seta». Restano, si dice, da definire i particolari. Marini nega, ma sembra inevitabile che la sede resti Milano. Gli altri lo hanno già deciso, le altre fiere sono del nord, gli stilisti sono a Milano. E il milanese Portello è sufficientemente grande. «Qualche cosa a Firenze si è mossa, ma la Fortezza è ancora da risistemare, non ci sarebbe spazio per tutti – riconosce anche Marini – Una grande fiera unica ha bisogno di servizi, infrastrutture, parcheggi che almeno per ora Firenze non offre».

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