
Posso pagare con il cellulare?
Dopo i messaggi e le fotografie il cellulare è pronto a trasformarsi in un palmare che interagisce con gli oggetti delle vetrine, per interrogarli e ricevere informazioni, attraverso una connessione internet che si attiva automaticamente. Questa è solo la prima parte della novità. La seconda descrive un nuovo modo di fare shopping, senza portafoglio e senza carta di credito, ma solo con il cellulare che fotografa, sceglie e paga il conto. Un prototipo di negozio è stato allestito da Nemo Future Exploration Lab – un laboratorio di esplorazione sul retail e sui consumi – all’interno di Shop Project organizzata da Expo Cts e Assarredo che prende il via domani nei locali della Fiera di Milano (Rho). Si tratta di un punto vendita a disposizione dei visitatori per sperimentare le più avanzate soluzioni tecnologiche.
L’open shop presentato in fiera è un nuovo concetto di negozio che abbatte le barriere fra mondo reale e mondo digitale. Il punto vendita si trasforma in uno spazio ibrido, dove il gestore apre le porte a clienti che diventano il cuore del negozio. Le persone si muovono all’interno del locale osservando gli oggetti sugli scaffali e navigando contemporaneamente in rete.
Requisito indispensabile per la realizzazione del progetto è la copertura con un segnale bluetooth, per consentire la connessione con i cellulari. La dinamica è molto semplice. Quando il cliente entra il telefonino riceve un messaggio che invita a scaricare il software per interagire con codici bidimensionali riportati sugli oggetti. La tecnologia proposta da Nemo necessita di un cellulare di ultima generazione potenziato con l’applicazione che si scarica gratuitamente da internet (www.shotcode.com). Grazie a questi codici tutto diventa possibile: anche chattare con altri clienti o votare l’assortimento da esporre in vetrina. Il codice (un cerchio con tanti piccoli quadratini bianchi e neri) si applica sugli oggetti come si fa con il codice a barre: il consumatore lo fotografa con il cellulare e attiva la connessione a internet. A questo punto sul display cominciano a scorrere immagini con le informazioni dell’oggetto. Lo Shot Code può essere presente anche su manifesti, magliette, vetrine, cartelli stradali e fotografandolo si possono ottenere informazioni sull’evento, acquistare i biglietti se si tratta di un concerto, ricevere messaggi promozionali o anche messaggi di carattere personale del tipo "lasciatemi in pace" se si clicca su una maglietta di una persona. «È una tecnologia semplice e facile da usare – spiega Thomas Bialas di Nemo – equiparabile a quella dell’iPpod o della chiavetta Usb. Al momento è un prototipo ma diventerà presto una realtà perché si presta a mille applicazioni».
«La tecnica della fotografia scattata con il cellulare – spiega Gianni Redaelli di Cefriel, il Centro di ricerca in Information and communication technology del Politecnico di Milano – è già stata sperimentata con la simulazione di una gara alle Olimpiadi invernali di Torino 2006. Il pettorale di un atleta era dotato di una speciale etichetta con il codice bidimensionale. I giornalisti potevano così fotografare i partecipanti alle gare e risalire alla scheda personale con il curriculum e i dati estrapolati dai vari dossier predisposti sul sito internet. Il codice è stato applicato anche sui manifesti delle Olimpiadi per cui bastava una foto per ottenere informazioni sugli eventi e per comprare i biglietti. È allo studio una soluzione innovativa che integra nel cellulare nuove tecnologie capaci di rendere più affidabile e ricco il servizio offerto». (r.l.p.)