Rassegna stampa

Pordenone boccia il piano di fusione

Passi avanti sul piano di fusione del sistema fieristico del Friuli-Venezia Giulia. L’assessore alle Attività produttive, Federica Seganti, ha reso noto la scorsa settimana uno studio commissionato a Friulia. Le prime reazioni alla bozza della finanziaria regionale confermano le aspettative della vigilia: Udine e Gorizia Fiere è d’accordo, Pordenone Fiere è perplessa. Via libera anche dalla Fiera di Trieste, che già da tempo ha messo in liquidazione la parte immobiliare e ha affidato alla camera di Commercio la gestione delle manifestazioni.
Il piano della regione propone di aggregare le tre società creando una new company per l’organizzazione degli eventi; le singole realtà, invece, dovrebbero continuare a mantenere la proprietà degli spazi espositivi. «Il nostro sistema fieristico così com’è può sopravvivere ancora – ha spiegato Seganti – però se vogliamo che il settore diventi un valore aggiunto, un motore di crescita per il territorio, allora dobbiamo accettare la sfida. La regione si farà parte attiva per favorire questo processo».
Secondo Friulia, nel Nord Italia la newco si collocherebbe al settimo posto per superficie espositiva e al quinto per numero di eventi organizzati. «La fusione, oltre a risollevare i conti delle fiere, consentirebbe di rafforzare la presenza sul mercato e di evitare la sovrapposizione delle manifestazioni – ha aggiunto Franco Milan, direttore centrale dell’assessorato alle Attività produttive –. I dati a disposizione ci dicono che nel 2009 solo Udine ha chiuso con un bilancio in attivo, Pordenone invece ha subito una perdita di 786mila euro, Trieste di 986mila».
Un’analisi che non convince Alvaro Cardin, presidente di Pordenone Fiere Spa. «Nel 2010 siamo ritornati in pareggio – commenta Cardin – e ritengo che un’operazione di fusione andrebbe a intaccare la nostra autonomia: le fiere devono essere espressione del territorio e il pericolo dei doppioni è assolutamente marginale».
Secondo le intenzioni della regione, lo studio di Friulia è un lavoro tecnico aperto alla discussione. Tutti i soggetti coinvolti (società fieristiche ed enti locali), dopo una fase di approfondimento si ritroveranno attorno a un tavolo assieme all’assessore Seganti per un nuovo incontro, fissato tra circa un mese.
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