Rassegna stampa

Più buyer esteri per Oro Arezzo

Oro Arezzo punta sulla qualità e sulla internazionalizzazione. In questa direzione ha investito con convinzione la nuova gestione del Centro Affari di Arezzo, che ha recentemente mutato nome in Arezzo Fiere e Congressi.
Il primo risultato di questa scelta sarà la presenza alla fiera aretina, in programma dal 10 al 13 aprile, di 250 buyer internazionali accuratamente selezionati, in collaborazione con l’Ice, che si muoveranno tra i 500 stand fieristici allestiti all’interno dello spazio espositivo, unendosi agli oltre 10.000 visitatori attesi.
«In buona sostanza – spiega il nuovo direttore di Arezzo Fiere, Raoul Barbieri – il nuovo management sta lavorando per far sì che Arezzo vada a connotarsi nella top class del mercato fieristico e congressuale. Il tutto reso possibile anche dalla perfetta sintonia che si è venuta a creare tra il nostro team e le istituzioni locali».
L’obiettivo è certamente ambizioso e lo scenario internazionale non è certo quello ideale per l’oreficeria made in Italy, chiamata a mettersi alle spalle l’anno orribile 2009, anche se il distretto aretino va meglio rispetto agli altri poli produttivi nazionali.
Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Ufficio studi della Camera di commercio, Arezzo vede calare il valore delle esportazioni di oreficeria (prodotti lavorati) del 17,7%, a quota 1 miliardo e 234 milioni di euro, pur confermandosi il primo distretto orafo nazionale, davanti a Vicenza e Alessandria, che perdono rispettivamente il 28,2 e il 31,3 per cento.
Per far fronte alla difficile situazione internazionale, i tre grandi poli fieristici nazionali del settore hanno anche firmato un protocollo d’intesa finalizzato alla proposizione di un immagine unica del comparto orafo made in Italy. «Niente guerra tra di noi – spiega Giovanni Tricca, Presidente di Arezzo Fiere e Congressi – ma cooperazione e volontà di presentarsi come un blocco unico in grado di affrontare il mercato globale».
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