
Piano per la Grande Fiera: 140mila metri di nuove aree
BolognaFiere vuole espandersi, ha bisogno di nuove aree espositive per competere con il colosso Milano e trattenere le maggiori rassegne, come l’Eima, che ora minacciano di trasferirsi altrove. Il consiglio di amministrazione straordinario di oggi affronterà proprio la questione del consistente aumento degli spazi espositivi.
Il punto chiave è l’ampliamento della cittadella espositiva, l’unico modo per convincere le grandi fiere (Eima, Cosmoprof, Cersaie) a non emigrare. Ecco il piano che oggi verrà presentato sul tavolo del consiglio di amministrazione: il volano di questa operazione è la stessa BolognaFiere, proprietaria di una serie di aree limitrofe e di capannoni acquistati anni fa. Infrastrutture che il progetto in discussione prevederebbe di demolire ricavando nuovi spazi. Inoltre nelle vicinanze ci sono altre aree integrabili: complessivamente si tratta di 130-140 mila metri quadrati che potrebbero cambiare volto alla fiera, riportandola dimensionalmente a un livello di competitività non distante da quello di Milano. Quanto costerà questa operazione? Una stima ragionevole, sulla quale oggi il cda straordinario potrebbe già esprimersi favorevolmente per l’ampliamento ormai ineludibile, sarebbe sui 100 milioni di euro. Un investimento pluriennale da realizzarsi in 6-7 anni.
Pochi giorni fa il sindaco Sergio Cofferati e l’amministratore delegato Michele Porcelli si sono incontrati per affrontare sia il problema degli spazi (il Comune sarebbe disposto a cedere aree vicine), sia il collegamento fiera-città. E ieri lo stesso Cofferati ha dichiarato che «La fiera va difesa dalla concorrenza aspra che si è creata con il rinnovamento di alcuni competitori. Eventuali azioni di rafforzamento ipotizzate dalla dirigenza per mantenere a Bologna l’Eima ed altre manifestazioni in sofferenza, andrebbero sostenute con decisione. E’ altrettanto importante – osserva Cofferati – che nel breve la fiera si rafforzi espandendosi. L’amministrazione comunale farà la sua parte, in stretto rapporto con BolognaFiere per consolidare questa attività».
Qualcuno ha anche accusato gli alberghi, colpevoli di praticare prezzi troppo alti durante le maggiori manifestazioni. «Qualche caso ci sarà – dice Mauro Orsi del direttivo Associazione albergatori -. Comunque facendo un raffronto, una camera di un albergo a 4 stelle da noi costa la metà rispetto a Milano. Il problema è più complesso. Esci dal Comunale e vieni scippato, arrivare a Bologna in autostrada è un’impresa e gli organizatori fieristici si lamentano e cominciano a guardarsi attorno». «Come albergatori siamo sempre stati artefici della successo della Fiera. Riteniamo – dice Giancarlo Morisi, presidente albergatori di Confesercenti – ci sia un problema complessivo di competitività del territorio. I prezzi in questi ultimi 3 anni a Bologna non sono aumentati: al contario sono stati calmierati dalla costruzione di nuovi alberghi».