Rassegna stampa

Piano di rilancio per Fiera Milano

Sono giorni decisivi per il rinnovo dei vertici di Fiera Milano Spa. Entro il 31 marzo, il consiglio generale della controllante Fondazione depositerà la lista degli 8 consiglieri e del presidente che poi saranno portati il 15 aprile all’assemblea. Nel frattempo, ieri il consiglio generale di Fondazione e il cda della Spa hanno approvato un piano anti-crisi triennale. La controllante stanzierà un fondo da 40 milioni per l’operativa. «In una fase critica – spiega il presidente di Fondazione, Luigi Roth – destiniamo importanti risorse al rafforzamento delle manifestazioni, vitali di sviluppo e internazionalizzazione». «La fidelizzazione del cliente, specie le Pmi, è più che mai una priorità», completano il presidente di Fiera Milano Spa, Michele Perini, e l’a.d., Claudio Artusi.
In realtà lo stanziamento riapre la vecchia querelle sull’affitto che l’operativa paga ogni anno alla Fondazione: 45 milioni per il nuovo polo di Rho-Pero e 11 per Fieramilanocity. La Spa ha spesso contestato l’onerosità del canone. Ma per Roth si tratta di «un affitto di mercato». «La soluzione adottata – spiega – è piuttosto di accompagnare e assistere la Spa su progetti di sviluppo». In sostanza: «Fondazione non sconta l’affitto ma spalma 40 milioni stimolando efficienza». Ma soprattutto, il consiglio permette a Roth un quasi-consuntivo, a pochi mesi dalla scadenza dei vertici di Fondazione, prevista in autunno (Roth non è più ricandidabile). Un consuntivo che il manager riassume «nell’obiettivo di stressare i servizi che la capofila vende. Arrivando, fatto 100 il fatturato, ad un più equilibrato 50% di ricavi sul venduto espositivo e 50% sui servizi». Nella spinta «a razionalizzare il portafoglio partecipate e controllate. Nel completamento del ritiro dal recinto fieristico cittadino e relativa nascita del nuovo centro congressi al Portello (ieri il Consiglio ha deliberato il mandato a costruire al consorzio Montagna Costruzioni e Gia.Fi, ndr), e poi nella start up della nuova fiera di Rho Pero, con l’Accordo di programma fortemente voluto dal presidente Formigoni, e la sua costruzione a tempi di record».
In filigrana, Roth rivela una convinzione: la Fondazione in questi anni è stata la postazione decisiva per avviare lo sviluppo immobiliare del nuovo quartiere. Ma nel prossimo quadriennio sarà la Spa la stanza dei bottoni anche in chiave Expo 2015. E questo chiude il cerchio sulle ambizioni di Roth, che potrebbe scendere alla presidenza della Spa. Il manager non smentisce. «In questi anni – spiega – penso di aver fatto bene. Se me lo chiedessero, valuterei le condizioni…». Si arriva così al risiko di queste ore. Il punto fermo è l’approdo del berlusconiano Giampiero Cantoni alla guida della Fondazione. E questo spinge la Lega, che puntava in autunno su quella casella, a chiedere adesso la presidenza dell’operativa, con Marco Reguzzoni o Attilio Fontana. È infatti la Lega la vera pietra d’inciampo sulla discesa di Roth in Spa, cioè la prima opzione nella testa di Roberto Formigoni. Ovviamente in un quadro fluido, perché in ballo c’è il futuro politico del governatore, la nascita del Pdl, una costellazione di controllate regionali che vanno a scadenza a breve (da Infrastutture lombarde, dove siede il larussiano Giovanni Bozzetti, a Ferrovie Nord) e la partita Expo, nel cui cda entrerà il leghista Carioni.
Insomma tante posizioni aperte, e Roth è un manager eventualmente spendibile su più fronti, nei piani del Pirellone. Sempre in questo quadro si giocano le possibilità di Michele Perini di restare in sella alla presidenza della Spa. A suo favore si è spesa la galassia confindustriale: dal presidente Marcegaglia, a Diana Bracco, a Fedele Confalonieri. Un Perini bis però non sarebbe ben visto in Camera di Commercio, dove si fa notare che gli industriali guidano già la SoGe Expo. Mentre a cascata si andrà all’incastro dell’amministratore delegato. Morale: a pochi giorni dalla scadenza tutto è aperto. Formigoni resta abbottonato. Al pari dell’altro kingmaker, il presidente della CdC, Carlo Sangalli. Lui smentisce, ma se dovesse incartarsi il risiko, c’è chi lo da in corsa per il vertice di Fiera.

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