Rassegna stampa

Piacenza e il pallino della robotica

Sono intonate all’ottimismo le voci dell’economia a Piacenza. «Il 2005 – afferma il numero uno degli imprenditori locali, Sergio Giglio – nonostante le difficoltà si è chiuso in modo più positivo di quanto le previsioni e le strumentali dichiarazioni pessimistiche potevano lasciar presagire». Brilla in modo particolare il dato sulle esportazioni, salite lo scorso anno a quota 1.581 milioni di euro mettendo a segno il più alto incremento in regione (+18,9%). Il mercato interno ha fatto registrare invece solo una piccola variazione positiva (+1,47%). In aumento anche la produzione (+5,8%), mentre l’occupazione è risultata stabile (+0,87%) e la spesa per gli investimenti, in netta crescita, ha inciso per il 4,06% del fatturato.
«I primi mesi del 2006 – aggiunge Cesare Betti, direttore di Assindustria Piacenza – danno segnali in linea con la tendenza delineata nel 2005, anche se non sono mancate singole situazioni di crisi. Sicuramente la buona performance del metalmeccanico, che nel nostro territorio rappresenta il 50% dell’industria manifatturiera, caratterizza l’andamento economico complessivo». Il percorso verso l’internazionalizzazione sta dando i suoi frutti. «Stiamo curando in modo molto particolare questo bisogno di aprirsi ai mercati esteri – assicura Betti – in ottobre faremo una missione in Romania e, in seguito, andremo in Russia».
Il secondo pilastro di questi anni è la ricerca, molto importante per la meccanica fine avanzata e la robotica. Il 7 luglio si terrà un convegno internazionale che illustrerà il primo anno di attività del progetto-laboratorio Musp (Macchine utensili e sistemi di produzione) che vede presenti Jobs, Mandelli, Mcm, Sandvick Italia e Working Process. Al supporto dal lato associativo, con Ucimu e Assindustria Piacenza, da quello scientifico con Politecnico e Università Cattolica. L’attività viene finanziata per tre anni con quasi 2 milioni di euro da Fondazione Piacenza e Vigevano, Regione Emilia-Romagna e Comune di Piacenza. Oggi, al Musp, sono operativi 10 ricercatori cui se ne aggiungeranno altri 10 entro l’anno.
Piacenza guarda al futuro dunque e lo fa anche con discussioni pubbliche, come avvenuto un mese fa con gli Stati Generali per pensare alla Piacenza del 2020. «In quell’occasione abbiamo posto due punti fondamentali per lo sviluppo economico – afferma Giuseppe Parenti, presidente della Camera di Commercio piacentina – il primo è che tutti i PRG d’ora in avanti prevedano, rispetto alle nuove aree produttive che verranno decise, almeno il 25% a prezzi convenzionati, in modo che le aziende conoscano i prezzi in partenza. Solo così si attirano imprese dall’esterno».
Il secondo punto fermo avanzato riguarda le infrastrutture, nota dolente del panorama piacentino. «In particolare – dice Parenti – bisogna riuscire a progettare e realizzare una strada pedemontana che sia una sorta di prosecuzione di quella in corso d’opera a Parma e Reggio Emilia e che corra parallela alla via Emilia, che è prossima al collasso. Io credo che bisognerebbe guardare all’esempio della Lombardia e creare una società per le infrastrutture, da realizzare in project financing, che prevede anche opere con transito a pagamento così poi uno sceglie di passare dove vuole».
Un aspetto critico per la mobilità delle persone e delle merci a Piacenza, che si trova a ridosso del Po, sono i ponti. A metà giugno, è vero, è stato celebrato il "fine cantiere" del nuovo ponte strallato sul Po dell’Alta velocità ferroviaria (lungo 400 metri, con tre campate sostenute da 72 stralli d’acciaio è costato 42,5 milioni di euro e 4 anni di lavoro). Altri progetti, però, languono. Ad esempio il nuovo ponte stradale sul Po e il ponte sul Trebbia che sarebbero indispensabili per risolvere autentiche strozzature alla viabilità.
Un punto interrogativo è poi la logistica che si è affermata nel piacentino, ma che non riesce a tramutarsi in un vero punto di forza. «Per fare in modo che l’importante investimento che il territorio ha fatto in questo settore dia ricadute positive», il presidente di Confindustria Piacenza, Sergio Giglio, ha proposto di dare vita in città a «un’Authority per la logistica».

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